Istantanee attuali evocano le scene rappresentate da Utagawa Hiroshige (1797-1858), alcune delle quali presenti per essere comparate. Succede al Civico museo d’arte orientale di Trieste (via San Sebastiano 1) con la mostra, aperta fino al 9 ottobre, “All roads lead to Edo”. Ovvero “Tutte le strade portano a Edo”.
Raggiungibile senza costi dal giovedì alla domenica tra le ore 10 e le 17, il percorso è realizzato coinvolgendo il Servizio musei e biblioteche del Comune. Racconta il progetto fotografico di Valentina Giacomini: si ispira all’opera “Cinquantatré stazioni di posta del Tōkaidō” e illustra l’itinerario tra Tokyo e Kyoto attraverso appunto i riferimenti che lo caratterizzavano. Ispirandosi liberamente ai dipinti, la protagonista ha cercato di ridare vita all’atmosfera evocata dalle rappresentazioni originali.
È stata l’occasione per valorizzare il nucleo di stampe xilografiche dello stesso Hiroshige, proveniente da tre diverse edizioni e adesso di proprietà della struttura ospite. Curata dalla conservatrice Michela Messina, tale area mette in luce il lavoro lasciato da uno dei maestri più rappresentati nella corrente giapponese dell’Ukiyo-e, cioè nelle immagini del Mondo fluttuante.
La rassegna -viene commentato dallo specialista Aldo Tollini- “va letta secondo una duplice serie di coordinate: la prima è la constatazione della prosaicità della modernità paragonata con la suggestione che evocano le immagini del passato. Laddove ci sono ponti eleganti, insenature e scene marine costellate di pini e montagne scoscese ora si vedono solo anonimi ponti in ferro o scene cittadine trafficate e di nessun interesse artistico. L’altra coordinata da tenere presente è la capacità di resa artistica di paesaggi che forse anche allora erano banali. Sappiamo, infatti, che le stampe di Hiroshige non rappresentano in modo fedele le scene descritte, ma sono rielaborazioni artistiche di paesaggi che forse erano originariamente poco attraenti. Proprio in questo consiste l’abilità dell’artista, cioè nel dare un tocco poetico e suggestivo a ciò che è ordinario e banale” (continua).