Che il francobollo di Napoli abbia… generato “Trinacria” e “Crocetta” è cosa nota. Decisamente più inconsueto è ricostruire passo passo il percorso svolto in tipografia. È possibile con la fascetta per giornale spedita da Napoli a Lecce, poi diretta a Otranto, affrancata con appunto il ½ tornese azzurro “Crocetta” emesso durante la luogotenenza di Luigi Carlo Farini. Confrontandola con due esemplari “Trinacria” precedenti, il ½ grano realizzato dal Regno di Napoli e il ½ tornese della dittatura guidata da Giuseppe Garibaldi, gli specialisti fanno notare che venne usata la stessa tavola, a essere precisi la seconda. Occorrono una lente e un po’ di allenamento: confrontando le cartevalori, vi sono solo due modifiche: nella prima fase il valore nominale venne scalpellato e reinciso, poi il simbolo borbonico fu rimpiazzato da quello sabaudo. La sostituzione della “G” di grano con la “T” di tornese causò per errore uno spostamento, provocando una doppia incisione molto accentuata.