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Voglia di ironia
13 Set 2014 01:53 - APPOINTMENTS
Brescia ricorda il centenario dalla nascita di Guglielmo Achille Cavellini con citazioni, performance, mostre e, soprattutto, il sorriso sulle labbra

Il logo di Guglielmo Achille Cavellini in un negozio di Brescia
Il logo di Guglielmo Achille Cavellini in un negozio di Brescia

La Brescia più culturale e disincantata in festa per il centenario, scoccato l’11 settembre, della nascita di Guglielmo Achille Cavellini, il collezionista d’arte che divenne artista lui stesso, mostrando un rapporto privilegiato con il sistema postale. La città ha voluto ricordarlo mettendo il suo logo tricolore sulla torre di piazza della Vittoria, ma anche alcuni negozi hanno “sacrificato” le rispettive vetrine per ospitarne il richiamo.

Il carnet degli appuntamenti è variegato, comprendendo delle performance pubbliche alle quali i passanti hanno reagito tra l’incuriosito ed il divertito. Ecco, il sorriso sulle labbra è forse uno dei tratti salienti della mail art, di cui fu tra i maggiori protagonisti: divertirsi, non prendersi troppo sul serio, essere ironici.

Alla mostra “I authorize - Omaggio a Gac”, ospitata fino all’11 ottobre presso la Wavegallery (via Trieste 32, aperta da martedì a sabato tra le 15 e le 19.30), spicca la serie dei suoi bozzetti “Personaggi della storia”, in cui si collocò, per dire, tra Leonardo da Vinci e Mao Zedong. Non mancano alcune delle pubblicazioni che ha concepito, coerentemente significative sin dal titolo: “Nemo propheta in patria”, “25 Lettere” (dove riporta ideali carteggi con grandi personaggi), “25 Quadri della collezione Cavellini” (fra essi, manco a dirlo, figurerebbe “La Gioconda”).

Ironia, si diceva. Un altro allestimento è posizionato presso lo Spazio contemporanea (corsetto Sant’Agata 32, raggiungibile ancora questo pomeriggio dalle 15 alle 20). In esso, una sala è dedicata all’autostoricizzazione, attraverso cui il Cavellini, disconosciuto dalla critica degli anni Settanta, cominciò ad immaginare, a progettare in proprio, quegli apprezzamenti che nessuno allora gli aveva conferito. Programmò ad esempio le celebrazioni per quando avrebbe raggiunto il secolo, preparando i manifesti per le mostre allestite presso prestigiose istituzioni museali, a Basilea come a Mosca, a New York come a Torino. E sedici poster sono lì, riprodotti, a documentare il capitolo.

L'ironia fa da filo conduttore anche tra la corrispondenza. Nello stesso ambiente non mancano, realizzati da altri, plichi e richiami più o meno palesi al sistema postale. L’aspetto vistoso è costituito dalla pseudo postazione filatelica, dove l’ironia fa rima con… l’anarchia. I “francobolli” risultano a disposizione di tutti senza doverli pagare, anzi sono già appiccicati sulle buste; l’esplicito invito rivolto al visitatore è di prendere i timbri ed applicarli, in piena autonomia, sull’invio. Senza regole, senza vincoli, senza costi.

Curiosa è la raccolta di “francobolli” portata da Vittore Baroni e frutto di un progetto che ha coinvolto numerosi interlocutori di tutto il mondo. Al di là delle dimensioni (sicuramente maggiori di quelle tradizionali), tali reperti solo vagamente evocano il mondo del postino, e pochi presentano elementi tipici, quali potrebbero essere la dentellatura od il valore nominale. Il quesito, pertanto, sorge spontaneo: è una nuova evoluzione dell’arte postale? Oppure, poiché la posta vera si è sostanzialmente smaterializzata, persino quella finta sta subendo la medesima trasformazione? Agli esperti la ris…posta.

Una delle performance pubbliche svoltasi davanti alle Poste centrali, i bozzetti alla mostra “I authorize - Omaggio a Gac”, parte dei manifesti realizzati per le ipotizzate mostre del centenario, la pseudo postazione filatelica dove farsi le “buste primo giorno” in autonomia
Una delle performance pubbliche svoltasi davanti alle Poste centrali, i bozzetti alla mostra “I authorize - Omaggio a Gac”, parte dei manifesti realizzati per le ipotizzate mostre del centenario, la pseudo postazione filatelica dove farsi le “buste primo giorno” in autonomia

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