Il porto franco di Trieste? Venne istituito tre secoli fa, il 18 marzo 1719 da Carlo VI, spiega il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino. È quest’ultimo ad aver firmato il bollettino illustrativo collegato al francobollo emesso oggi. La concessione -ammette- “ha mutato il corso della storia della città e anche dell’Impero d’Asburgo dapprima, dell’Italia e dei mercati europei poi”. “Ha avuto un ruolo fondamentale nelle relazioni commerciali tra Vecchio continente e Oriente”. E la ricorrenza “può e deve costituire un’opportunità” per riflettere sulle caratteristiche e sull’identità della struttura, nonché sulle sue relazioni con il sistema economico. Non a caso, lo scalo “sta vivendo una fase di straordinario rilancio, assumendo una posizione primaria” come snodo di riferimento per la “Nuova via della seta”. In questo senso, si inserisce il potenziamento della rete ferroviaria e l’attualizzazione dello status giuridico. Ora accoglie le portacontainer più moderne, ha connessioni ferroviarie giornaliere dirette verso le aree produttive e industriali del Nord-Est e delle maggiori destinazioni europee. È al vertice nazionale per movimentazione totale di merci e su rotaia, primo terminal petrolifero del Mediterraneo. Insomma, “il porto è l’anima” della città. Inserito nella serie “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, il dentello è autoadesivo, prodotto in cinquecentomila esemplari con fogli da quarantacinque. Costa 1,10 euro (questo perché è un “B”, utile per spedire cartoline e lettere ordinarie di primo porto nel Paese). L’immagine mostra la firma di Silvia Isola: evoca la mappa associata ad un treno merci, una gru con elevatori per container, una nave mercantile. L’annullo del primo giorno è allo spazio filatelia cittadino, ubicato in via Galatti 7/d.