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editor Fabio Bonacina

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Austria alle elezioni
23 Set 2024 00:31 - FROM ABROAD
Si terrano il 29 settembre e riguardano il Consiglio nazionale. Il ruolo di Österreichische post, che ha avviato una campagna informativa e gestisce la consultazione per corrispondenza

Il citato murale in Hollandstrasse a Vienna (foto: Österreichische post)
Il citato murale in Hollandstrasse a Vienna (foto: Österreichische post)

Con lo slogan “Vota per qualcosa, contro qualcosa, ma vota!” le Poste dell’Austria invitano a partecipare alle prossime elezioni del Consiglio nazionale (cioè la Camera bassa del Paese), fissate per il 29 settembre.

Un punto culminante dell’iniziativa propagandistica è il dipinto di quattrocentocinquanta metri quadrati nella trafficata Hollandstrasse, a Vienna. L’imponente lavoro è stato realizzato dall’artista Markus “Max” Wesenauer e attira l’attenzione di tutti con i suoi colori vivaci e la forte affermazione sulla scelta. La campagna durerà fino al giorno in cui si apriranno i seggi.

L’opera -precisa l’amministratore delegato designato (entrerà in carica l’1 ottobre) e membro del consiglio di amministrazione di Österreichische post, Walter Oblin- “attira l’attenzione e sottolinea il nostro motivante invito a usare il proprio voto. Questa campagna costituisce anche un esempio per la democrazia nel nostro Paese, perché votare è importante e ogni voto conta. Con il voto per corrispondenza contribuiamo a un’elevata affluenza alle urne e quindi a una democrazia vivace”.

Il messaggio è stato diffuso attraverso un mix diversificato di misure on-line e social media su piattaforme come Facebook, Google, Instagram, Snapchat, Tiktok e Youtube; è accompagnato da annunci stampa e pubbliredazionali. I media di proprietà, così come gli spazi sulle cassette delle lettere, gli schermi negli uffici postali e le newsletter, ricordano l’appuntamento con la scheda. Per diffondere il messaggio vengono utilizzati inoltre il sito aziendale e la collegata applicazione.


Fu organizzata dal 7 all’8 gennaio 1961 per sottolineare i cent’anni d’Italia. Il materiale esposto, francobolli e soprattutto reperti viaggiati, venne ripreso nel catalogo

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Un secolo visto con occhio postale
Un secolo visto con occhio postale

Tra le iniziative di quel momento, coinvolgendo Gabriele Serra e Pier Luigi Grossi, l’Associazione filatelica modenese, nel contesto della sua manifestazione, pubblicò la guida “1861-1961 - Cento anni di storia d’Italia attraverso i francobolli”.

“Al traguardo delle celebrazioni che si svolgeranno in questo anno 1961 a Torino e in tutto il Paese -annota in apertura Mario Diena- la filatelia non poteva mancare; e vi si presenta, infatti, in maniera più che degna, con questa mostra che (il 7 e l’8 gennaio 1961, ndr) viene organizzata a Modena, culla di patrioti”. È impostata come un’organica rassegna sull’argomento.

Di fatto, il libro, in 184 pagine, racconta e propone (le foto sono in bianco e nero) i pezzi particolari individuati per essere esposti. Sono francobolli e soprattutto oggetti postali, lettere e non solo, che raccontano il secolo. Andando dal periodo sardo-italiano con la IV Emissione di Sardegna alle produzioni successive riferite sempre al Regno di Vittorio Emanuele II, toccando poi la Terza guerra d’indipendenza, la presa del Veneto e di Roma. Il passo successivo è dedicato a Umberto I e agli uffici postali all’estero, cui segue la fase di Vittorio Emanuele III: le Colonie, i primi esperimenti di aeronautica, Fiume e la dittatura fascista, approfondita attraverso le iniziative aeree e marittime. Il percorso termina citando brevemente il conflitto e la Repubblica.

La società Vaccari ne ha reperita un copia che propone a 20,00 euro.


Due le gare: accanto all’Esposizione nazionale e di qualificazione, il Premio internazionale di filatelia tematica musicale “Augusto Massari”

Ricordato pure Guglielmo Marconi
Ricordato pure Guglielmo Marconi

In chiusura la manifestazione di Vasto (Chieti), la “Vastophil” nell’edizione 2024, voluta dal Circolo filatelico numismatico “Rino Piccirilli”. Resterà aperta ancora domenica presso palazzo d’Avalos, in piazza Pudente 1, dalle ore 9 alle 13.30 (l’ingresso è libero). Intanto, ecco i responsi delle due gare.

Alla mostra firmata dalla Federazione fra le società filateliche italiane hanno lavorato, come giurati, Flavio Pini (presidente), Rosario D’Agata e Annibale Rega. Quale commissario è intervenuto Giuseppe Galasso con il supporto di Marco Occhipinti.

Il gran premio campioni è andato a Giuseppe Di Padova per la partecipazione “L’intero postale nella posta militare dalle grandi manovre alla Grande guerra”, che ha raggiunto i 95 punti e l’oro grande. Quello nella sezione competizione, invece, non è stato assegnato, in quanto nessun concorrente ha raggiunto almeno il livello di 90. Andando nelle singole classi, si sono distinti come migliori per la maximafilia Celeste Barducci, presente attraverso “Personaggi celebri d’Europa” (ha raggiunto quota 88 e l’oro), e nell’interofilia Roberto Gallo, per gli “Usi postali degli interi definitivi della Rsi - Dalla loro emissione alla Liberazione” (85 e oro). Lo stesso filatelista ha proposto inoltre il lavoro più apprezzato nell’esposizione di qualificazione; s’intitola “Scorci di Torino e provincia (su maximum)” (81 e vermeil grande).

Il secondo confronto riguardava il Premio internazionale di filatelia tematica musicale “Augusto Massari”, giunto alla ventitreesima tappa; la commissione valutante era composta dal belga Koenraad Bracke (presidente), dagli italiani Luciano Calenda e Marco Occhipinti, dal tedesco Peter Lang. A vincere è stato il belga Jean-Pierre Suys, partecipe attraverso “From body sounds to soundbodies”. È giunto a 92 con l’oro grande.


I documenti antichi parlano di ospiti che si sono trovati male ma, annota il delegato comunale alla cultura, Fausto Cecconi, tali testimonianze vanno contestualizzate

Il grande camino
Il grande camino

“Fin dalla fine del Cinquecento, l’ultima posta dei cavalli in territorio toscano era quella situata sul valico di Radicofani, che fu per secoli l’incubo di tutti i viaggiatori che da Firenze si recavano a Roma. Durante il regno di Cosimo I il tracciato della strada seguiva quello realizzato dai senesi (1442) con alcune modifiche fra Ponte Centeno e Radicofani. La strada non entrava nella borgata posta ai piedi della fortezza, ma passava circa cinquecento metri più in basso; proprio dove la via che proveniva dal borgo si innestava sulla via Romana, il granduca Ferdinando I fece costruire una grande osteria e albergo per i viaggiatori, utilizzando in parte una «casa di caccia» eretta in precedenza dal granduca Francesco I. Anche se la struttura non sembra essere stata edificata prima del 1587, nel 1583 esisteva già una pianta”.

È quanto scrive Fabiana Susini nel saggio “Il sistema delle stazioni di posta nel Granducato di Toscana nel XVIII secolo: architetture, funzionalità, paesaggi”, pubblicato sulla rivista dell’Istituto di studi storici postali “Aldo Cechi” odv, “Archivio per la storia postale - Comunicazioni e società”, numero 7 della nuova serie.

La stazione di posta -precisa a “Vaccari news” il delegato comunale alla cultura di Radicofani (Siena), Fausto Cecconi- “è rimasta attiva dalla fine del Cinquecento al termine dell’Ottocento; i viaggiatori del Cinquecento si dimostrarono contenti, i successivi meno, perché la struttura non si era adeguata alle nuove esigenze”. “Quelli che si lamentano di più sono gli inglesi nel Settecento; pensavano di varcare le Alpi e trovare subito la… costiera amalfitana. Poi influiscono abitudini religiose e culturali: un ospite segnala che gli viene dato del «misero pesce», ma era Venerdì santo; una signora non trova il latte per il tè, senza sapere che in Toscana, fino alla metà del Novecento, era considerato un alimento destinato ai malati. C’è chi protesta per il vento che sibila dalle fessure, ma anche chi apprezza il camino scoppiettante accanto al quale lavorare”.

Non basta. “Alla metà del Settecento, la zona subisce parecchi terremoti, poiché è un’area vulcanica (nel 1727 fu distrutto quasi tutto il paese; nel 1776-1778 il sisma si protrasse per un anno e mezzo); senza considerare le frazioni, il paese passa da 1.600 abitanti nel Seicento a 900 nel Settecento. E poi non va scordata la peste per via della strada, da dove passava di tutto”.


L’edificio? “Doveva sorprendere”

E il palazzo? “È un luogo molto caro ai Medici”, prosegue l’amministratore. “Al suo interno fanno costruire una cappella di diritto regio con la messa quotidiana, in essere fino all’Ottocento. Cosimo I (1519-1574) vuole un riferimento in grado di ospitare adeguatamente principi e re che andavano a Roma; da qui l’ordine all’architetto Bernardo Buontalenti di sorprendere”. “Lì è passata la storia d’Europa; si sono fermati Charles Dickens, Wolfgang Amadeus Mozart, diversi papi. Nel 1612 sosta Cosimo II con tutta la corte, ottocento persone, con «duecento carriaggi». Per il Carnevale del 1859 vengono organizzati dei balli a pagamento, permettendo di comprare «un milione» di fucili da donare a Giuseppe Garibaldi. Quando, nello stesso anno, il granduca Leopoldo II scappa e va dal pontefice, fa tappa per la notte a Radicofani. Il Demanio italiano mette in vendita il complesso; lo compra un proprietario terriero come dimora. È stata la più grande stazione di posta tra Firenze e Roma, poi abbandonata e depredata”.

La Dogana (siamo ai confini con il Pontificio) si trovava al piano terra. Davanti all’edificio, ecco la casa delle guardie e la sede per la posta delle lettere. “Quest’ultima era una delle prime della Toscana, attiva dal Cinquecento all’Ottocento, cioè fino all’istituzione del treno; il corriere arrivava a Radicofani e da qui veniva smistato nella parte bassa della regione. A fianco si trova una grande fontana con il simbolo della casata e le statue di Abbondanza e Giustizia” (fine).

Il passaggio di ospiti illustri (nel caso specifico, Pio VII), le tracce dei furti, la casa delle guardie e della posta lettere, la fontana esterna
Il passaggio di ospiti illustri (nel caso specifico, Pio VII), le tracce dei furti, la casa delle guardie e della posta lettere, la fontana esterna

Avviati il 19 gennaio e, in base alla programmazione, si chiuderanno nel 2026. Sono i lavori per recuperare l’imponente stazione di posta presente nel Senese, confermandone la destinazione: l’ospitalità

Il loggiato
Il loggiato

Un edificio imponente, collocato su quella che ora si chiama Provinciale 478. Benvenuti alla stazione di posta medicea “Osteria grossa” a Radicofani (Siena).

La presentano due cartelli turistici di epoche diverse. “La cinquecentesca posta -annota tra l’altro quello dal testo più ampio- sorge a sud del borgo medievale, sulla strada per Roma. Intorno al 1580, con il definitivo abbandono del più antico percorso della via Francigena nel fondovalle, la strada tornò a transitare per Radicofani. La nuova Strada regia romana fu ristrutturata dai Medici e dotata di punti di sosta ben attrezzati per i viaggiatori e per il cambio dei cavalli”.

Ora la costruzione è chiusa ai visitatori, in quanto c’è un cantiere. “Vaccari news”, recatosi sul luogo, ha intervistato l’architetto incaricato dei lavori; si chiama Federico Franci. “L’immobile -spiega- non è usato da circa trentacinque-quarant’anni; vi lavoriamo dal 19 gennaio scorso con l’obiettivo di recuperare la struttura e portarla ai fini originari”. “È costituita da piano seminterrato, terra, primo e soffitte; si aggiungono altri tre immobili (vinsantaia, ex casa delle guardie ed ex fienile-stalla, questo da ricostruire)”. Qualche altro dato? “I tempi previsti per l’ultimazione dell’intervento sono di tre anni, con una stima di spesa pari a circa 7 milioni di euro”. A chi appartiene? “Alla società statunitense Winery con sede a Calistoga, in California; proprietario risulta Dario Sattui Hibbard”.


Il paese “ha sempre vissuto sulla strada”

Portarla ai fini originari, quindi, per dirlo con un termine attuale, riaprire l’albergo. Ma una struttura così grande sarà sostenibile economicamente per il paese? “Radicofani -precisa il delegato comunale alla cultura, Fausto Cecconi- ha vissuto sempre sulla strada; senza la strada non sarebbe esistito. Da sempre il provento più importante è la strada, tranne per un momento particolare nel Novecento. Senza la stazione di posta, Radicofani respira con un solo polmone. Eppure si trova in val d’Orcia, Patrimonio dell’umanità per il paesaggio; l’area è ricchissima dal punto di vista culturale con Montalcino, Montepulciano, Pienza; offre tre terme, il monte Amiata, il lago di Bolsena, la via Francigena… Insomma, è una zona abbastanza «vendibile». E l’indotto potrebbe indurre la gente emigrata a tornare” (continua).

Come la stazione di posta si presenta all’esterno, i lavori, un salone e il dettaglio di un affresco
Come la stazione di posta si presenta all’esterno, i lavori, un salone e il dettaglio di un affresco

La seconda revisione introdotta quest’anno da Poste italiane riguarda ventuno strade nuove e tre che sono state ripensate

Sono ventuno le strade che, formalmente dal 16 settembre, data della periodica revisione (quest’anno è la seconda), hanno un codice di avviamento postale. Le città coinvolte sono diverse, ma, sul totale, cinque situazioni riguardano Salerno e quattro Firenze.

Poche le novità anche per quel che concerne percorsi già esistenti. Appena tre i casi segnalati da Poste italiane; interessano Cesena, Messina e Roma.

Le vecchie stringhe numeriche, comunque, resteranno in vigore per almeno dodici mesi. Salvo modifiche, il prossimo aggiornamento verrà introdotto il 25 novembre.

Tra le città coinvolte, Roma
Tra le città coinvolte, Roma


Seconda tappa della serie “Il patrimonio naturale e paesaggistico” nella categoria intitolata alla “Giornata mondiale della natura” - Parchi d’Italia

Nuovo appuntamento, oggi, con la serie “Il patrimonio naturale e paesaggistico”, nella declinazione dedicata alla “Giornata mondiale della natura” - Parchi d’Italia: tocca a quello regionale di Porto Venere (La Spezia).

Il francobollo emesso è un “B”. Tariffario alla mano, richiede 1,25 euro e permette di spedire una cartolina o una lettera ordinaria nei venti grammi in regime domestico. Dal punto di vista tecnico conta su duecentomilaquattro esemplari autoadesivi che si presentano in fogli da ventotto. Quanto al bozzetto, ha coinvolto Maria Carmela Perrini: raffigura una veduta dall’alto della chiesa dedicata a san Pietro; si trova nel comune di Porto Venere e svetta a strapiombo sul mare. Vanno aggiunti il logo della struttura al centro dell’iniziativa e un falco pellegrino. L’annullo primo giorno si trova all’ufficio postale di Porto Venere, sito in piazza Bastreri 28.


Patrimonio mondiale dell’umanità

Il bollettino è dovuto alla sindaca dello stesso paese. Si chiama Francesca Sturlese e, contemporaneamente, svolge le mansioni di presidente del Parco. Questo territorio -annota- racchiude “nei suoi quattrocento ettari luoghi di grande valore ambientale, storico e culturale: il borgo antico, le isole Palmaria, Tino, Tinetto e l’Area marina protetta”.

Cita poi le ragioni che hanno permesso di inserire la zona nel Patrimonio mondiale dell’umanità firmato dall’Unesco: “un’area culturale di eccezionale valore, che mostra l’armonioso rapporto tra uomo e natura cui si deve un paesaggio di straordinaria bellezza scenica, dimostrazione di un tradizionale modo di vivere che si è conservato per mille anni e che continua a svolgere un’importante funzione socio economica nella vita della comunità”.

Insomma, conclude l’amministratrice, “sorprende per la sua straordinaria bellezza”.

Oggi l’emissione per il Parco regionale di Porto Venere (La Spezia)
Oggi l’emissione per il Parco regionale di Porto Venere (La Spezia)

Echi della Seconda guerra mondiale con l’annullo per la medaglia d’oro al valor militare Francesco Dell’Anno (1902-1942). Verrà impiegato il 22 settembre a Taranto

L’annullo in uso domenica 22 settembre
L’annullo in uso domenica 22 settembre

Sarà il novantenne gruppo di Taranto dell’Associazione nazionale marinai d’Italia a ricordare, il 22 settembre, il capitano di fregata e medaglia d’oro al valor militare Francesco Dell’Anno, operativo durante la Seconda guerra mondiale. Il sodalizio ha commissionato un annullo, in uso domenica dalle ore 10.30 alle 15.30, presso la locale Galleria comunale di piazza Castello 4.

Il militare nacque nella città pugliese il 16 ottobre 1902; l’1 dicembre 1941, nel Mediterraneo centrale, comandava il cacciatorpediniere “Alvise da Mosto”, in servizio di scorta alla motocisterna “Iridio Mantovani”. “Con spirito animoso e con pronta manovra -si legge nella motivazione- impiegando ogni efficace accorgimento ed ogni mezzo di offesa e di difesa, tentava di proteggerla da ripetuti attacchi aerei nemici. Colpito ed inutilizzato il trasporto a lui affidato, con manovra difficile e con perizia tecnica, sempre sotto l’azione di bombardamento ne tentava il rimorchio. Attaccato da una forza navale decisamente superiore… lanciati tutti i siluri, colpita irrimediabilmente la sua nave e incendiata da uno scoppio di munizioni, sereno al suo posto di comando, continuava ad infondere energia al suo equipaggio, che rispondeva ancora al martellante tiro nemico, quando l’acqua aveva già invaso la coperta e lo sbandamento preludeva l’imminente inabissarsi. Esempio di alte virtù militari e marinaresche, di combattività eroica e indomita volontà animatrice, lasciava per ultimo la sua nave”.

Sarebbe morto, con l’intero equipaggio del cacciatorpediniere “Scirocco”, il 23 marzo 1942 durante la seconda battaglia della Sirte.


Pronti per il pontefice
20 Set 2024 10:32 - FROM ABROAD
Dal Lussemburgo foglietto per 1,75 euro; intende sottolineare la visita apostolica che papa Francesco compirà il 26 settembre. Nulla, invece, dal Belgio, dove si recherà in seguito

Il francobollo del 1985
Il francobollo del 1985

Il gesuita Jorge Bergoglio è nato in Argentina il 17 dicembre 1936; il 13 marzo 2013 è stato eletto papa, scegliendo il nome di Francesco. Il prossimo 26 settembre compirà un viaggio apostolico in Lussemburgo per poi raggiungere, e restarci fino al giorno 29, il Belgio.

Nel primo Paese è stato invitato dal granduca Henri a quasi quarant’anni dalla visita di Giovanni Paolo II, avvenuta il 15 e il 16 maggio 1985; il 4 marzo precedente fu emesso un francobollo da 10,00 franchi locali.

L’arrivo del pontefice già è stato sottolineato tramite un foglietto, in vendita a 1,75 euro dal 10 settembre. Se il dentello che contiene pone lo sguardo sul protagonista, il bordo racconta la popolazione nelle sue diverse caratteristiche. È dovuto all’agenzia locale Binsfeld.

Quanto a Bruxelles -in base alle informazioni raccolte- non avrebbe in cantiere nulla, nemmeno un annullo.

Aggiornamento delle ore 13.55: le Poste del Lussemburgo hanno annunciato un manuale, previsto per il 26 settembre; sarà disponibile allo sportello filatelico cittadino e allo stand operativo presso il Parco Kinnekswiss.

In attesa di papa Francesco, il foglietto, sempre del Lussemburgo
In attesa di papa Francesco, il foglietto, sempre del Lussemburgo


La manifestazione si svolgerà dal 27 al 29 settembre, presente la società Vaccari. Fino al giorno 24 è possibile richiedere materiale da visionare presso lo stand dell’azienda

A Chiuduno (Bergamo)
A Chiuduno (Bergamo)

Anche la società Vaccari sarà presente al polo fieristico Multiarea-palasettembre di via Martiri della Libertà 6 a Chiuduno (Bergamo). Dove, dal 27 al 29 settembre, si svolgerà l’edizione 2024 di “Bergamofil”, voluta dal Circolo filatelico bergamasco (orari: venerdì 10-18, sabato 9-18, domenica 9-14; ingresso libero).

“Ci saranno tutti i nuovi cataloghi e le altre novità”, anticipano dagli uffici di Vignola (Modena). “E, naturalmente, avremo numerose proposte di filatelia e storia postale, fra cui le offerte speciali. Ragionevole dirsi, non porteremo tutto: per richieste specifiche, senza impegno, suggeriamo di contattarci (info@vaccari.it) entro martedì 24, in modo da selezionare quanto desiderato. Vi aspettiamo!”.

L’azienda Vaccari sarà presente con uno stand
L’azienda Vaccari sarà presente con uno stand


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