“La filatelia è fede”, scrisse, nel 1918, Ernesto Marini. E lui di fede ne nutrì tanta: non a caso, oggi l’azienda che ha fondato nel 1913 è ancora attiva e condotta dalla sua famiglia. Valorizzata addirittura dallo Stato con la cartolina postale da 70 centesimi uscita il 6 aprile. E festeggiata dalla stessa società con l’elegante volume “Marini 100 anni - 1913-2013, Un secolo di filatelia italiana” (30,00 euro).
Lungo le 148 pagine a colori, si notano innanzitutto le immagini. Che raccontano la crescita di una ditta e l’impegno nel soddisfare la clientela. Album dopo album (ma anche guide turistiche, cartelle, scatole di linguette, cataloghi di vendita, intestazioni della carta da lettere e delle buste, réclame), spicca l’attenzione per la grafica, capace di evolvere rispecchiando ogni volta il gusto del pubblico cui si rivolge.
Accanto al repertorio iconografico, gli approfondimenti collegati. Il giornalista Giorgio Cimbrico ed il nipote Giorgio Marini parlano dell’epoca in cui Ernesto ha vissuto (9 ottobre 1870 - 23 gennaio 1945) e dell’uomo, ma è anche lui stesso a raccontarsi attraverso brani tratti dal diario che ha lasciato. Dal canto suo, la pronipote Beatrice illustra i primi trent’anni di attività, quelli dominati dalla presenza del fondatore. Per poi arrivare, di prodotto in prodotto, agli articoli attuali.
È toccato a Federico Ferrero richiamare un capitolo che entra a pieno diritto nella filatelia: la tiratura di Genova dei francobolli targati Rsi venne effettuata proprio nella tipografia di famiglia.