Uno sguardo curioso tra lettere e pacchi, ma anche alla tecnologia: qualcuno è rimasto a bocca aperta ad osservare la velocità con cui le lettere passano attraverso le macchine o scorrono sugli schermi dei terminalisti, impegnati a codificare gli indirizzi illeggibili o non a norma. Altri invitati, più semplicemente, sono stati attratti dagli animatori o magari dalla merenda.
Archiviata la quinta edizione di “Poste aperte”, svoltasi ieri con la sottolineatura di ben -stando alle ultime notizie- trentadue annulli identici (uno per ogni sede coinvolta), impiegati in tutta Italia e da abbinare alla cartolina d’ordinanza.
“L’iniziativa -viene spiegato da Poste italiane- si propone l’obiettivo di dare continuità a progetti che possano consolidare il rapporto dell’azienda con il lavoratore nella sua dimensione privata e familiare”. Si rivolge, infatti, ai figli dei dipendenti in età compresa fra i tre e i dodici anni. A bocce ferme, sono risultati circa 1.600 quelli coinvolti.
L’argomento della giornata è stato l’ambiente, proponendo, oltre ad un video, un allestimento a tema caratterizzato da alberi in cartone riciclato su cui i partecipanti hanno lasciato i propri pensieri e disegni; con lo stesso approccio si sono aggiunti i lavori realizzati dai piccoli impiegando materiale di recupero.
Anche questa volta è stato associato un momento solidale, rinnovando l’adesione al progetto, promosso dalla fondazione Aiutare i bambini, per l’adozione a distanza di venti giovanissimi del villaggio di Charawe, sull’isola di Zanzibar (Tanzania), così da garantire loro un’istruzione e una alimentazione adeguate.