Al centro primario di distribuzione del Roma Prati, quello situato nella capitale in via Andreoli 9 e gestito da Poste italiane, l’ispezione del 9 giugno 2015 (costata 150mila euro di penalità) non è stata sufficiente. Gli addetti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, infatti, sono tornati una seconda volta, il 3 novembre scorso, ed hanno individuato ulteriori undici violazioni, sempre riguardanti la spedizione degli atti giudiziari, in particolare dei collegati avvisi di ricevimento, per complessivi trentadue oggetti. Da qui la decisione di elevare una nuova sanzione amministrativa.
Tale servizio -ricordano dall’Agcom- è essenziale, sia per la corretta instaurazione dei procedimenti giudiziari in materia civile, amministrativa e penale, sia per l’esercizio del diritto di difesa. Essendo però coinvolto un numero ritenuto “non elevato” di invii (la volta precedente risultarono circa tremila), la cifra da pagare è stata fissata in 57.500 euro.
Non sempre, comunque, le cose vanno male per l’operatore. Un altro provvedimento avviato dal Garante è stato dallo stesso archiviato. Riguarda la chiusura dell’ufficio di Borgo Flora, comune di Cisterna di Latina. Era avvenuta -è stato certificato- “per adeguamento della struttura alle indicazioni sanitarie della competente Asl”.