Un’idea encomiabile. È così che i capitani reggenti, Gian Nicola Berti e Massimo Andrea Ugolini, hanno qualificato l’emissione del francobollo che ricorda i trentacinque anni trascorsi da quando la stessa carica venne affidata per la prima volta ad una donna. Il 2,55 euro riguardante Maria Lea Pedini Angelini è stato emesso il 10 marzo, ma solo ieri si è svolta la presentazione ufficiale.
La carta valore -hanno aggiunto i due capi di Stato-“sottolinea il particolare significato di un traguardo di portata storica per le donne sammarinesi”; al tempo stesso, sancisce “un’importante conquista di civiltà per la Repubblica”.
L’occasione è stata utile al fine di “rendere omaggio a tutte le donne sammarinesi che si sono adoperate con passione e tenacia per promuovere uguaglianza di diritti e di opportunità e far sì che tutte le cittadine potessero diventare protagoniste attive del proprio destino e di quello della comunità”. L’auspicio è che la ricorrenza possa “rafforzare l’impegno delle istituzioni e della società” per rimuovere quegli ostacoli “che ancora limitano una piena valorizzazione delle potenzialità e del ricco e prezioso contributo delle donne per conseguire sempre più significativi obiettivi di progresso e civiltà”.
La festeggiata, onorata e commossa, ha ricordato come pure l’Italia stia per emettere una carta valore (arriverà il 2 giugno) dedicata ad un’altra donna vivente che ha segnato la storia della politica, in questo caso tricolore; è Tina Anselmi.
“Siamo stati molto onorati di partecipare all’udienza”, commenta con “Vaccari news” la dirigente dell’Ufficio filatelico e numismatico, Gioia Giardi. Ha permesso di sottolineare “l’originalità con cui è stato realizzato il bozzetto, il quale rielaborava graficamente il ritratto”. In tale occasione “abbiamo ripercorso il faticoso cammino di emancipazione e riconoscimento dei diritti delle donne, iniziato dalle nostre nonne e dalle nostre mamme con la legittima rivendicazione del diritto di voto, prima attivo e poi passivo”. Ora “il nostro Parlamento sta approvando l’adeguamento delle normative interne atte al recepimento della Convenzione di Istanbul per prevenire la violenza contro le donne”.