Il Sud Sudan postale debutta dal punto di vista operativo. Annunciando che il proprio servizio è attivo. A comunicarlo all’Unione internazionale delle telecomunicazioni è il ministro alla partita, Madut Biar Yel. Il quale ha spiegato che il nuovo Governo si è impegnato a fornire ai propri cittadini le prestazioni di base, in particolare appunto quella postale.
Come altri comparti dell’economia -ha precisato- tali supporti “erano quasi annullati dopo cinquant’anni di guerra. Quel poco di uffici che avevamo era totalmente distrutto, siamo ripartiti da zero”. Adesso risultano funzionanti cinque sedi; i francobolli sono usciti e il personale ha cominciato ad essere formato. Mentre l’attenzione si è concentrata sul quadro giuridico e regolamentare.
In tale fase ci sarà il sostegno dell’Unione postale universale, che ha promesso assistenza tecnica. Di recente quest’ultima ha attribuito i codici come centri di trattamento delle corrispondenze internazionali agli uffici di scambio collocati a Djouba e Malakal, così da facilitare le operazioni.
“Speriamo -ha concluso il rappresentante del Paese africano- che la nostra ammissione in seno all’Upu ci permetta di conoscere rapidamente le pratiche regionali e mondiali migliori, così da recuperare il tempo perduto ed integrarci pienamente nell’ecosistema postale planetario”.
Il Sud Sudan è composto da dieci Stati federati, a loro volta suddivisi in 86 Contee. Gli abitanti superano gli otto milioni.