Autorità per le garanzie nelle comunicazioni all’incasso, con qualche polemica. Tanto da aver originato una puntualizzazione.
“Nel settore dei servizi postali, la fissazione del contributo è stata necessariamente retroattiva perché dal 2012 al 2014 Agcom -come denunciato più volte dal presidente Cardani- non ha ricevuto alcun finanziamento, né dallo Stato né dalle imprese”, precisano negli uffici. Si tratta, quindi, di una “doverosa sanatoria del periodo pregresso”, determinata da un ritardo, di certo non imputabile al Garante, che finora ha esercitato le sue funzioni nel comparto “pur in assenza del contributo dovuto dalle imprese regolate”.
Tra gli altri aspetti, quello del risparmio. O -come viene chiamata oggi- della “spending review”. Oltre alla riduzione del parco macchine (sceso da dieci a tre autovetture), tra il 2012 ed il 2014 le spese correnti sono state tagliate di 6,5 milioni, intervenendo in maniera incisiva su retribuzioni, spese di locazione degli immobili e consulenze.