Mentre Poste italiane tira le somme dopo un’assemblea degli azionisti, svoltasi due giorni fa, che di fatto ha confermato quanto deciso dal consiglio di amministrazione, La posta svizzera festeggia. Perché, nonostante le difficoltà degli ultimi mesi (dai tagli alla rete ai problemi contabili) è stata dichiarata la migliore al mondo. L’annuncio viene dall’Unione postale universale, che si è basata sulla classifica del Postal development index. Per la seconda volta consecutiva, l’azienda elvetica primeggia su 173 realtà, davanti a Paesi Bassi e Giappone.
Il premio “rende merito all’instancabile impegno che i nostri collaboratori profondono ogni giorno”, ha commentato con soddisfazione la direttrice generale Susanne Ruoff. “Per noi questo risultato rappresenta anche un obbligo e uno stimolo a rispondere anche in futuro alle elevate esigenze in un contesto in rapida evoluzione”.
Lo studio valuta l’affidabilità (efficienza, rapidità e qualità del recapito e dei servizi), il raggio d’azione (interconnessione a livello internazionale e attività all’estero), la rilevanza (in che misura i prodotti ed i supporti vengono richiesti e quanto sono importanti per il Paese), la resilienza (grado di innovazione della Posta, di diversificazione nei ricavi, di sostenibilità negli sviluppi attuati). Afferma che la crescente digitalizzazione pone il settore, a livello mondiale, di fronte a sfide senza precedenti, soprattutto alla luce dei crescenti volumi di consegne richiesti nell’ambito del commercio elettronico. D’altro canto, offre nuove opportunità a coloro che si dimostrano agili, reattivi e proattivi. Si sostiene, inoltre, che i governi, le autorità di regolazione e gli operatori del mercato trarrebbero vantaggio dal rafforzamento del ruolo del servizio postale come elemento importante all’intero dell’infrastruttura nazionale, aumentando gli investimenti e realizzando le condizioni per un’equa concorrenza.
E l’Italia? È al ventottesimo scalino, con 62,9 punti (2,44 in meno rispetto all’indagine precedente)…