Al via le vacanze, e riaffiorano i ricordi. Come quelli, postali, che la scrittrice Vivian Lamarque ha affidato al “Corriere della sera”. “Quando i bambini partono soli, nei loro zaini infiliamo di tutto”, annota. “Meno una cosa che invece un tempo non mancava mai: l’elenco, con indirizzi, delle persone cui guai non inviare una cartolina. Sull’elenco in primis la signora maestra (che allora era una, non tante), poi le madrine di battesimo e cresima, la vicina di casa, la portinaia che le appendeva in guardiola, la parrucchiera che le appendeva sugli specchi, la nonna che le infilava nell’anta della credenza, zii e cugini un esercito, l’amica del cuore che le conservava tutte”. “Erano in tanti allora a collezionarle”, prosegue, divise in mare, monti, laghi, città, monumenti, fauna, flora (utili anche per la croce delle ricerche scolastiche). E cosa si scriveva? “Io sto bene come spero di te, tanti saluti e baci. E alla maestra: sempre la ricorda la sua alunna Boschi Maria”.
Le cartoline secondo Vivian Lamarque
20 Lug 2017 18:07 - NEWSPAPERS, MAGAZINES AND SITES
La scrittrice ricorda -sul “Corriere della sera”- l’ormai desueta pratica imposta ai bambini di un tempo: inviare i saluti postali dai luoghi delle vacanze