Il bombardamento di Buccino, l’eccidio di Boves, le uccisioni all’Aquila. Annullo dopo annullo, Poste italiane -grazie ai rispettivi Comuni che hanno chiesto e pagato il servizio- sta ricostruendo le fasi di quel terribile 1943. “Un mostro alato dell’Air force -ricorda una citazione del filologo Marcello Gigante a proposito del primo episodio, che sarà sottolineato dal punto di vista marcofilo domani- scheggiava nel nostro cielo ancora azzurro, quando il sole si avviava al tramonto, alla fine trovò la sua preda e colpì a mitraglia inermi fanciulli nei loro giochi. Fu il terrore di una delle tante stragi di vittime innocenti”. Accaduto il 16 settembre di settanta anni fa, portò alla morte 40 persone, fra cui 14 piccoli. La carneficina registrata nella località in provincia di Cuneo sarà commemorata il 19, nell’esatto anniversario. Fu -spiegano dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia- “uno dei primi episodi di rappresaglia nazista contro la popolazione civile”, in risposta alle azioni dei patrioti; costò 32 vite. Un’altra seguì fra il 31 dicembre ed il 3 gennaio, quando vennero uccisi 157 giovani. I 9 martiri abruzzesi (Anteo Alleva, Pio Bartolini, Francesco Colaiuda, Fernando Della Torre, Bernardino Di Mario, Bruno D’Inzillo, Carmine Mancini, Sante Marchetti, Giorgio Scimia) avevano tutti tra i diciotto ed i vent’anni; lo rammentano dall’Ente locale. Dopo l’armistizio, decisero di salire in montagna a combattere. A seguito di una delazione, però, furono catturati dai tedeschi, condotti nella caserma “Pasquali Campomizzi” e, il 22 settembre (la cerimonia questa volta è prevista per il giorno successivo), costretti a scavarsi la fossa e fucilati.
Le stragi di quel settembre 1943
14 Set 2013 19:21 - NEWS FROM ITALY
Altrettanti annulli ricorderanno, nei prossimi giorni, i fatti di Buccino (Salerno), Boves (Cuneo) e L’Aquila