Gli obiettivi di qualità? Difficile valutare il loro raggiungimento, perché “pesa il criterio di verifica degli stessi, su base campionaria e con parametri di carattere generale, che non consentono di rilevare particolari situazioni critiche, evidenziate, tra l’altro, da atti ispettivi parlamentari”. Ad affermarlo è la Corte dei conti, che oggi ha diffuso la relazione riguardante l’esame della gestione finanziaria presentata da Poste italiane per l’anno 2005. Ed è proprio sul servizio reso all’utenza che la delibera non risparmia le osservazioni. La mole annuale dei reclami -circa 149mila- “critici in merito al funzionamento degli uffici, al comportamento del personale, alla congruità delle tariffe, alla qualità del recapito conferma l’esistenza di aree di malfunzionamento” e l’esigenza di riservare “adeguata attenzione alle inefficienze lamentate”. Un altro aspetto individuato, anche in vista della privatizzazione, è il rapporto che lega la società alla Pubblica amministrazione. Società che vanta 3.333 milioni di euro in crediti (nel 2004 erano 3.265) ma che, al tempo stesso, in termini di ricavi dipende pesantemente dallo Stato, il cui corrispettivo copre il 38% del fatturato. E poi, c’è il processo di liberalizzazione, le cui conseguenze “richiedono attente valutazioni da parte delle Autorità governative al fine di poter far valere gli esiti di tali riflessioni nella competente sede europea utilizzando gli spazi negoziali esistenti”. Tutto questo in un quadro che resta comunque solido: per il quarto anno consecutivo Poste italiane chiude in positivo (248,1 milioni di euro come utile) il bilancio, ora redatto secondo i principi contabili internazionali. L’aumento del 2,7% del fatturato nei servizi postali è dovuto alla crescita della domanda nel “direct marketing” e nei “servizi innovativi e integrati”, che ha compensato la generalizzata flessione registrata nel settore tradizionale. Positivo è l’andamento sia nel settore corriere espresso (+11,7% nei ricavi, +6,5% nei volumi) che nella filatelia (+23,3% nei ricavi, +24,2% nei volumi) mentre l’area pacchi registra una forte contrazione dei volumi (-10,9%). Il Bancoposta, pur con ricavi in aumento (+6,3% sul 2004), evidenzia un rallentamento del trend di crescita nel fatturato e nel numero dei conti correnti aperti durante l’anno. Il trend dei ricavi complessivi -aggiunge la Corte dei conti- trova conferma anche nei dati della semestrale 2006.
Oltre le cifre: la Corte dei conti valuta anche la qualità di Poste italiane
16 Dic 2006 09:20 - NEWS FROM ITALY