“Far leva su una capacità distributiva unica per cogliere le opportunità di un settore postale in evoluzione”. Sapendo che si tratta di una “profonda trasformazione della rete”, volta a sfruttare l’approccio unificato tra corrispondenza e pacchi “per una migliore performance”. È in questo modo che all’interno di Poste italiane, dovendo passare dai proclami ai fatti, spiegano uno degli aspetti caratterizzanti il piano industriale “Deliver 2022”.
Il problema, si sa, è il calo della corrispondenza, considerato ineluttabile. Ciononostante, l’azienda vuole introdurre nuovi prodotti, basati sulle esigenze della Pubblica amministrazione, cui si aggiungeranno supporti a valore aggiunto. Comunque, l’offerta complessiva deve essere ripensata, semplificando gli articoli che si sovrappongono e migliorando i processi non ottimizzati.
Sarà richiesta, inoltre, la revisione dei prezzi per ciò che concerne il servizio universale, e questo significherà un aumento del tariffario. Non è un caso se, fra poche settimane, il valore nominale dei francobolli verrà sostituito con una lettera, “impermeabile” all’aggiornamento del listino (continua).