Oggi, come ha ammesso l’amministratore delegato di Poste italiane, Massimo Sarmi, ad una domanda di “Vaccari news”, la tradizionale corrispondenza tra individui copre appena il 15% del traffico, mentre il resto sono plichi inviati dal mondo degli affari ai consumatori. Con tale approccio, le spedizioni ordinarie (ed il relativo tariffario) potrebbero risultare superate, perché le aziende, rispetto ad un costo unitario di base, hanno già trattamenti agevolati in funzione dei quantitativi immessi nella rete.
Quanto al 15% di privati, sempre secondo le opinioni dell’attuale “ad”, una buona fetta usa già la spedizione prioritaria e continuerà a farlo. Si potrebbe quindi -ecco il progetto- eliminare il servizio di posta ordinario per l’interno, esattamente come accaduto due anni fa nei rapporti con l’Europa, quando il corriere economico e le tariffe privilegiate per i Paesi Ue vennero aboliti.