Sono passati sette secoli dall’epistola di frate Ilaro, e domani il fatto verrà ricordato con un annullo speciale. Punto di riferimento è il monastero di Santa Croce del Corvo, in località Bocca di Magra ad Ameglia (La Spezia). Gli addetti di Poste saranno sul luogo, disponibili ad accettare lettere e cartoline, dalle ore 10.30 alle 15.30.
Dietro, il Centro lunigianese di studi danteschi, che sull’argomento ha predisposto una giornata di studio. Tra gli interventi, quelli del professore emerito dell’Università di Bologna Emilio Pasquini e del presidente dello stesso sodalizio, il dantista spezzino Mirco Manuguerra.
La corrispondenza citata -spiegano dalla medesima struttura- è testimonianza di Giovanni Boccaccio; la data convenzionale del documento, superata del tutto la questione dell’autenticità e basandosi sulle analisi compiute dalla migliore critica, “può essere con ragionevolezza fissata nel giugno del 1314”. Sarebbe stata indirizzata, insieme ad una copia dell’Inferno, dal religioso al condottiero Uguccione della Faggiuola. In essa, il mittente narra di un incontro con Dante Alighieri, che gli spiegò il motivo per il quale scrisse la “Divina commedia” in volgare e non in latino.