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editor Fabio Bonacina

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Era stata trovata dagli italiani nel 1913 e celebrata in alcuni francobolli

Tornata a casa la “Venere di Cirene”, la celebre scultura marmorea acefala rappresentante Afrodite; scolpita attorno al II secolo dopo Cristo, è una copia romana di un originale ellenico. Venne trovata nel 1913 da truppe italiane in territorio libico e portata al Museo nazionale romano nelle Terme di Diocleziano.

L’atto completa un lungo iter politico ed amministrativo e si pone a suggello della visita che oggi il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, compie a Bengasi nei confronti del colonnello Muammar Gheddafi. “Nel corso della riunione -aggiungono da palazzo Chigi- verrà firmato il trattato di amicizia, partenariato e cooperazione” e saranno poste le basi per i risarcimenti (bonifica dalle mine residue, costruzione di immobili e dell’autostrada costiera che collegherà Tunisia ad Egitto) riguardanti il passato coloniale.

Più volte si era parlato della restituzione. Il 23 aprile 2007, commentando una sentenza del Tar del Lazio (il decreto del 2002 con il via libera era stato impugnato da Italia nostra), il ministero per i Beni e le attività culturali aveva definito la scelta della riconsegna “coerente con l’azione in corso a livello internazionale da parte italiana”. La decisione dei giudici -era poi stato precisato- “costituisce un importante precedente giuridico, soprattutto nel passaggio in cui sottolinea come la restituzione non sia un depauperamento del patrimonio artistico-archeologico nazionale, ma offra piuttosto «un precedente utile per promuovere il recupero, a favore dell’Italia, del reperti trafugati da altri Stati»”.

Il reperto venne subito considerato un vero e proprio tesoro, e presto finì su cartevalori postali. Il 20 febbraio 1930 servì a promuovere la “4ª Fiera di Tripoli”; come tale figura nell’1,25 lire di Libia, inserito in una serie di sette francobolli. Il 16 ottobre 1934 venne impiegato, invece, per pubblicizzare la “2ª Mostra internazionale d’arte coloniale” in calendario a Napoli; rappresenta il soggetto di tre (tagli da 80 centesimi, 1 e 2 lire) dei sei esemplari di posta aerea emessi dalla Cirenaica.

Due dei francobolli coloniali usciti negli anni Trenta con la “Venere di Cirene”
Due dei francobolli coloniali usciti negli anni Trenta con la “Venere di Cirene”



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