Sono cinque le sigle che stanno protestando contro Poste italiane: Slc-Cgil, Slp-Cisl, Failp-Cisal, Confsal comunicazioni ed Ugl comunicazioni; assente, la Uil poste. L’iniziativa principale annunciata consiste in una giornata di sciopero generale nazionale della categoria, stabilita per il 4 novembre.
Si somma l’astensione dalle prestazioni straordinarie ed aggiuntive, in essere tra il 24 ottobre ed il 23 novembre. Questo -annota dalla sede del Sindacato lavoratori poste il suo segretario generale, Luca Burgalassi- “come ulteriore azione di lotta a sostegno delle nostre rivendicazioni”.
L’obiettivo -precisa un volantino sottoscritto dalle sigle coinvolte- “è difendere il nostro futuro”, poiché le realtà in lotta temono di perdere “migliaia di posti di lavoro”; al tempo stesso, richiedono di “fermare la privatizzazione” dell’azienda. Domandano, fra l’altro, “un recapito di qualità e non a giorni alterni”, lo sviluppo di tale prestazione, gli investimenti già previsti dal piano industriale, il rilancio della logistica.
L’operatore -spiega dal canto suo una nota interna- garantirà i servizi essenziali: accettazione di raccomandate ed assicurate, nonché accettazione e trasmissione di telegrammi e telefax. Per quanto riguarda le pensioni pagabili da venerdì, saranno anticipate al giorno precedente.