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editor Fabio Bonacina

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Washington - Il proprietario del prezioso reperto, Stuart Weitzman, l’ha concesso in prestito allo Smithsonian national postal museum, dove resterà fino al novembre del 2017

Il francobollo vi resterà fino al novembre 2017
Il francobollo vi resterà fino al novembre 2017

Aggiornamento sull’acquirente che ha conquistato l’1 centesimo magenta di Guyana Britannica ed un suggerimento per chi, magari in vacanza, sosterà a Washington. Perché il più raro francobollo esistente al mondo, passato di mano un anno fa contro 9.480.000 dollari, è di proprietà del designer di scarpe e filantropo Stuart Weitzman. Attualmente è esposto allo Smithsonian national postal museum, per la precisione nella galleria intitolata a “Bill” Gross. Lo resterà -è la prima volta che viene mostrato per un così lungo tempo- fino al novembre 2017 (alla data attuale gran parte dell’esistenza l’ha trascorsa in qualche caveau bancario, venendo mostrato al pubblico in rare e fugaci occasioni). Tra le brevi pause previste, una per oltrepassare l’Atlantico e finire nelle teche di “Monacophil”, dal 3 al 5 dicembre prossimi.

“Nel mio album di francobolli dell’infanzia c’era un riquadro rimasto bianco ed ero sicuro che non l’avrei riempito mai”, dice lo stesso proprietario. “Non bisognerebbe mai dire mai, ed ora, dopo tanti anni di latitanza, mi è sembrato più appropriato offrire agli appassionati di francobolli ed a tutti i curiosi la migliore opportunità per vedere questa gemma, e non c’è luogo più adatto dello Smithsonian”.

Il taglio venne posto in vendita agli inizi del 1856 per spedire giornali, insieme ad uno da 4, utile con le lettere. Rappresentava un’emissione provvisoria, in attesa che da Londra arrivassero le forniture ufficiali. Del primo è noto solo quell’esemplare, del secondo -forse per l’uso maggiore e meno ingombrante- ne sono sopravvissuti diversi. Ogni volta che è finito sul mercato ha registrato un record economico, su cui probabilmente hanno influito la sua storia costituita da ricchi proprietari, segreti e talvolta problemi.

La vignetta rappresenta una, per l’Ottocento comune, nave simbolica a tre alberi; si aggiunge l’oraziano motto della Colonia, “Damus petimus que vicissim” (“Noi diamo e ci aspettiamo in cambio”). Manoscritte, compaiono le iniziali dell’impiegato postale Edmond D.Wight, accorgimento di sicurezza così da complicare le temute falsificazioni. Per rendere il colore venne impiegato un sistema semplice: aggiungere al foglio di carta un sottile strato della tinta desiderata. Il reperto venne annullato il 4 aprile 1856 ed il manuale porta il nome della regione, Demerara, anche se fu stampato, venduto ed impiegato nella capitale, Georgetown. Quanto agli angoli tagliati, la faccenda resta un arcano: l’altro valore, quello dal nominale più costoso, esiste sia mozzato che no.

I due lati del reperto (foto: Smithsonian national postal museum). I segni sul retro testimoniano i passaggi di proprietà
I due lati del reperto (foto: Smithsonian national postal museum). I segni sul retro testimoniano i passaggi di proprietà



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