“Nella mia famiglia: quattro generazioni, quattro professioni (e l’esigenza di avere successo da soli). Un passato post laurea (concorso all’École normale supérieure con risultati nella buona media dei concorrenti a questa scuola di eccellenza; per fortuna, tutti i nostri concorsi sono anonimi, cosa che garantisce l’uguaglianza di trattamento) specializzandomi nella traduzione dall’inglese al francese e nella terminologia. Poi il tirocinio in un’organizzazione non governativa impegnata nel salvaguardare l’ambiente puntando allo sviluppo sostenibile, allora (era il 1996) un argomento riservato agli specialisti. Ancora, ecco le traduzioni in un altro settore pionieristico, la vendita di viaggi on-line. Infine, il passaggio al giornalismo. Diventare redattrice capo è stata la ricompensa di anni di duro lavoro e ora sono particolarmente felice della mia vita professionale”.
È così che si presenta con “Vaccari news” Sophie Bastide-Bernardin, dal 2009 (ma in redazione entrò cinque anni prima) alla guida della più significativa rivista francese di filatelia, “L’écho de la timbrologie”, cui si aggiunge “Atout timbres”.
È collezionista? “No, soprattutto perché voglio evitare conflitti d’interesse e clientelismi”.
Qual è la linea editoriale? “Il mio obiettivo -spiega- è fare della filatelia un supporto culturale completo, aperto al mondo esterno, con i suoi problemi, la sua storia, la sua geografia, le sue evoluzioni grafiche e linguistiche. D’altro canto, le nostre riviste interessano non soltanto i filatelisti, ma anche persone che non lo sono. Diversifico al massimo gli approcci: articoli di approfondimento per tutte le specializzazioni, interviste, servizi sulle manifestazioni o sulle stamperie” (continua).