Lettere anonime strettamente personali. È l’estrema sintesi del film “Cattiverie a domicilio”, segnalato dal lettore di “Vaccari news” Matteo Bottari e da domani sul grande schermo. Vede in regia Thea Sharrock.
La storia -inconsueta, ma vera- è ambienta lungo il 1922 in una cittadina affacciata sulla costa meridionale del Regno Unito, teatro di un farsesco e a tratti sinistro scandalo. Segue le vicende di due vicine di casa: Edith Swan (interpretata da Olivia Colman), originaria del posto e profondamente conservatrice, e Rose Gooding (Jessie Buckley) turbolenta immigrata irlandese.
Dopo che la prima e altre abitanti iniziano a ricevere missive oscene piene di scabrosità involontariamente esilaranti, le attenzioni ricadono sulla sboccata Rose, che viene accusata del reato e si arriva al processo. Quando però le signore -guidate dalla poliziotta Gladys Moss (Anjana Vasan)- decidono di indagare sul fatto, iniziano a intuire che manchi qualche tassello e che, in fin dei conti, la sospettata potrebbe non essere la colpevole.