Il supporto delle caselle postali risponde “ad una esigenza largamente sentita dall’utenza e nel medesimo tempo favorisce, anche in maniera sensibile, lo sgravio del lavoro degli agenti addetti al recapito. Considerato nei suoi due importanti aspetti, è senza dubbio precipuo interesse dell’Amministrazione dare a tale servizio ogni possibile incremento”. Così si legge in una circolare ministeriale risalente a cinquant’anni fa. Al tempo stesso, il testo guardava al futuro. Per il quale, oltre all’esigenza di soddisfare un maggior numero di richieste, occorreva “apportare ogni consentita innovazione atta a rendere il servizio più rispondente ai bisogni”. L’obiettivo, in particolare, era posizionare tali contenitori in modo che fossero raggiungibili in qualsiasi momento, indipendentemente dall’orario che osservava l’ufficio, “ove possibile, anche durante la notte”. Per prevenire eventuali danneggiamenti, si pensava di aggiungere, quando necessario, una serranda metallica protettiva. Secondo il documento, si sarebbe dovuto operare in tal modo durante la progettazione di nuovi edifici o il rifacimento di quelli vecchi. Mezzo secolo dopo, sembra proprio che la società Poste italiane voglia disincentivare la prestazione. Eppure, le garantisce significativi vantaggi: in genere, si tratta di interlocutori che adesso pagano una cifra non proprio irrisoria per far… risparmiare alla società la consegna a domicilio. Un tempo, il nolo era gratuito; dal 2010 -dopo alcune revisioni- il costo annuale è salito a 100,00, 150,00 o 200,00 euro secondo la grandezza del vano. Il termine del pagamento scade alla fine di gennaio.