Tra le notizie “postali” in tema coronavirus diffuse dalla stampa locale negli ultimi giorni forse la più originale riguarda Montefino (Teramo). Il sindaco, Ernesto Piccari, per protestare contro gli attuali orari dell’ufficio sito in via Mazzini snc, l’ha occupato, sia pure in modo simbolico. “Sostanzialmente dopo i duri giorni legati al lockdown che hanno comportato la chiusura dello sportello non c’è stata una riapertura completa dello stesso”, spiegano dal municipio. L’azienda ha stabilito, infatti, il funzionamento a giorni alterni. Una decisione ritenuta “ingiusta e irrispettosa delle esigenze dei cittadini, anche in considerazione del fatto che nel piccolo centro del Teramano non ci sono banche e che nei tre giorni di apertura si formano code con ulteriore aggravio della possibilità di nuovi contagi da covid-19”. In cronaca, poi, l’impianto che Poste italiane gestisce in via La Malfa 177 a Palermo. Due coniugi, entrambi dipendenti ma attivi in ambiti diversi, sono risultati positivi e avrebbero infettato alcuni colleghi. Da qui l’avvio delle procedure di sanificazione previste. Un negozio di poste private sarebbe stato multato a Salerno per il non impiego delle mascherine. Queste, invece, utilizzate dai malviventi (ma per non farsi riconoscere) nelle sedi di Poste italiane ubicate in via Castello 2 a Graffignana (Lodi), in piazza Aliprandi 1 a Mantova (è il Mantova 1) e in via Zanardelli 42 a Palazzolo sull’Oglio (Brescia). Infine, ecco la sportelleria di via Ippocrate 5 a Gela (Caltanissetta), dove sono intervenuti i poliziotti per sedare una lite tra le persone in attesa. Erano divise in due campi: chi aveva e chi non aveva la protezione sul viso.