Dopo Torino (ricordato con un taglio da 80 centesimi il 30 gennaio 2015), ecco il francobollo per Genova. Vi compare la... solita Lanterna, finita nel logo ufficiale e questo a sua volta impiegato per il dentello odierno, volto a far conoscere che il capoluogo ligure (il quale -viste le cronache- ora ha ben altre priorità) è stato proclamato capitale europea dello sport, titolo assegnato da Aces Europe. Inserito nella serie “Il patrimonio naturale e paesaggistico” (non più “Lo sport”), riporta la sigla “Bzona1”: indica che il tributo richiede 1,30 euro e serve per una cartolina oppure un invio ordinario nei venti grammi verso l’Europa o il Mediterraneo. Duecentocinquantamilaventi gli esemplari autoadesivi stampati, che si presentano in fogli da quarantacinque. Allo spazio filatelia cittadino, in via Dante 4, è disponibile il collegato annullo.

“Al centro dello scenario sportivo mondiale”

“Questo riconoscimento pone la nostra città al centro dello scenario sportivo mondiale”, commenta nel bollettino l’assessora agli impianti e attività sportive, nonché al turismo, Alessandra Bianchi. “Abbiamo così costruito un palinsesto ricchissimo, costituito da grandi appuntamenti agonistici di carattere nazionale ed internazionale al quale si affiancano manifestazioni e attività volte a promuovere a 360 gradi la cultura dello sport e dei suoi fondamentali valori di accessibilità, integrazione, inclusione sociale e benessere”.

Poi, l’amministratrice si sofferma sul logo: l’“abbiamo voluto rappresentare a partire dai colori. Un doppio valore: i cinque cerchi olimpici con il loro significato universalmente riconosciuto si intersecano perfettamente con le peculiarità del territorio”.

Quanto all’omaggio postale, “rappresenta un valore aggiunto perché offre una tribuna nazionale all’impegno della nostra città nella promozione dello sport. Una responsabilità che sentiamo nostra non solo nel 2024 ma anche per il futuro grazie alla preziosa eredità che questa annualità, soprattutto in termini di rilancio dell’impiantistica, intende lasciare alle nuove generazioni”.