Sono passati cinque mesi da quel terribile 11 marzo e il Giappone -nonostante le scosse successive e le polemiche sulla gestione dell’emergenza- prosegue nel suo impegno per gestire la difficile situazione originata dopo il terremoto e ricostruire.
Secondo quando afferma Japan post, si contano ancora ritardi di un giorno nella consegna di alcune categorie di oggetti a causa dei danneggiamenti alle strutture aziendali.
Al tempo stesso, permangono zone dove è difficile o impossibile il recapito, ora ristrette a determinate località della prefettura di Miyagi e alle aree intorno all’impianto nucleare di Fukushima in quanto evacuate. Sono eseguiti -viene ancora una volta assicurato- tutti gli sforzi per assicurare il recapito, cercando i destinatari anche nelle strutture provvisorie di ricovero.
Normali, invece, risultano la raccolta e il trasporto degli oggetti destinati all’estero.