A Lecce, così da scoprire l’arte postale. Però, fino al 21 aprile, perché poi l’allestimento proseguirà per altri lidi, in Belgio, Francia e Paesi Bassi, concludendo il suo viaggio in settembre. La città pugliese ospita l’unica tappa italiana di “Mail art across the world”, rassegna che vede coinvolti esperti calligrafi e appassionati di diverse provenienze. L’iniziativa, curata da Marta Lagna, è ospitata all’ex Conservatorio di sant’Anna, situato in via Libertini 1 (orari: da lunedì a venerdì 9.30-13 e 17.30-20.30, sabato e domenica 9.30-13 e 18.30-21, lunedì 21 10.30-12.30 e 19-21; ingresso libero).
I visitatori trovano buste create da coloro che, rispondendo all’invito, hanno voluto mettere alla prova la propria modalità espressiva. Sono affrancate, spedite per via ordinaria e consegnate. “Il postino, invece di recapitare una bolletta o una cartolina, si trova tra le mani una piccola opera d’arte. È il bello e la scrittura gestuale che viaggiano per corrispondenza”, spiegano i promotori. Dietro, l’omonima realtà Mail art accross the world, che nel Bel Paese conta sul Centre international des arts calligraphiques di Roma.
“L’idea di svincolare gli scambi postali dalla mera funzione comunicativa per diventare mezzo di espressione artistica nasce durante il primo forum di esperti calligrafi francesi del 2005”, viene precisato. Da allora, l’attività ha attratto un numero sempre maggiore di specialisti, deciso a farla conoscere ad un pubblico ampio. Originando, così, una declinazione in parte diversa da quella che si conosce abitualmente, ossia dalla mail art avviata a metà del Novecento con Ray Johnson (per tacere dei precedenti, ad esempio per mano dei futuristi). Non a caso, gli organizzatori dell’appuntamento salentino la leggono quale “diretta emanazione della calligrafia, una forma artistica che si pone a metà strada tra la scrittura, il disegno e la pittura, in cui il segno non soltanto veicola ma diventa esso stesso significato”.
Ma perché proprio Lecce? “Il Salento -risponde Marta Lagna- con le sue iscrizioni rupestri preistoriche, con l’antica tradizione di miniare copie preziose di testi classici a Casole e in altri importanti centri di cultura, è luogo idealmente aperto a un’arte in cui è il significante a farsi in sé portatore di senso, estetico e non solo”.
Oltre ai reperti postali, è possibile conoscere più da vicino il laboratorio Om, dove l’arte calligrafica viene declinata applicandola ad oggetti e materiali di uso comune, resi unici proprio dalla parola gestuale e decorativa. Nelle sale, i presenti scoprono oggetti di design in cui i segni e i disegni si fondono con il legno, eco-sostenibile o di riciclo, la terracotta e le stoffe, dando voce ad essi. Dunque, la materia incontra la scrittura. Perché uno degli obiettivi è creare sinergie con le eccellenze artigianali locali, quali ficuli, maestri del ferro battuto, artigiani delle stoffe, ebanisti. Annunciati, inoltre, corsi di calligrafia: il primo partirà alla fine di giugno e durerà tutta la giornata di sabato e domenica.