Fin qui, nella news precedente, i dati. Ma l’intervista con Fabrizio Fabrini, artefice delle due inconsuete esposizioni a Vinci e Firenze, prosegue.
Pensa che abbia senso proporre gli stessi allestimenti rivolti agli appassionati (che quindi impiegano approcci, mezzi e linguaggi specifici) ad un pubblico generico? Non sarebbe il caso di adattarli? Se sì, in che modo? “Ovviamente -risponde- vanno adattati: la mia collezione di Leonardo che presenterò alla prossima «Milanofil» è profondamente diversa da quella mostrata al Museo di Vinci, dove i quadri più graditi sono stati la scomposizione del volto della Gioconda, le profezie di Leonardo e varie cartoline maximum. Per i non filatelisti va inserito materiale accattivante, immagini «belle» che colpiscano e storie che interessino. A Vinci avevo preparato inoltre due serie di diapositive, una in lingua italiana ed una in inglese, mirate proprio ai non filatelisti, per spiegare il rapporto tra Leonardo e la filatelia. Apprezzati moltissimo, anche dai non appassionati, gli annulli e le cartoline. Purtroppo il catalogo non era disponibile; sarà ultimato e presentato nelle prossime settimane”.
Quanto alla mostra in Santa Croce di Firenze, “ho colto il momento adatto (il cinquantesimo dell’alluvione) e predisposto una collezione appositamente preparata; abbiamo aggiunto gli studi collettivi del «Progetto sostenibilità» curato dal Centro italiano filatelia tematica. Determinanti per il successo dell’iniziativa sono stati, oltre al richiamo del prestigioso complesso monumentale, la cerimonia di inaugurazione alla quale hanno partecipato molte autorità cittadine e regionali e che quindi ha avuto ampia eco sulla stampa. Nonché l’emissione del francobollo commemorativo sugli «angeli del fango»: è stato valorizzato, con il relativo annullo, a palazzo Vecchio, presenti il sindaco Dario Nardella e la presidente di Poste Luisa Todini”.
Ha altre idee simili per il futuro? “Quest’anno realizzerò due progetti, uno in Italia e l’altro in Giappone, già approvati dalle istituzioni che ho coinvolto, ma che sono stato invitato a non comunicare ancora. Si tratta di iniziative «incredibili» ed uniche, credo, nel campo filatelico; non avrei mai immaginato potessero concretizzarsi, specie con l’utilizzo delle mie collezioni, che hanno certamente molte carenze sotto un profilo puramente filatelico”.
Ed ora resta solo la curiosità…