Poste italiane valutata dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni circa l’annuale bilancio sulla qualità del servizio. I dati rivelati ora interessano il 2019, decisamente più complessi rispetto al passato, sia per il numero di prestazioni monitorate, sia per l’introduzione del recapito a giorni alterni che, ovviamente, ha modificato parte dei parametri di riferimento. Adesso i supporti considerati sono posta ordinaria, prioritaria, raccomandata, assicurata, massiva, pacco ordinario, atti giudiziari, questi ultimi comprensivi di comunicazione di avvenuta notifica (abbreviata in Can) e di avvenuto deposito (Cad). I valori negativi, ovvero che non hanno rispettato i minimi previsti, riguardano: - il corriere ordinario a livello nazionale nel “J+4” (cioè recapitato entro quattro giorni lavorativi dopo quello di spedizione; lo scostamento è pari al -3,6%) e nel “J+6” (-2%), nonché per i centri di distribuzione che consegnano a giorni alterni (sono 4.939 comuni) ancora nel “J+4” (-18,4%) e nel “J+6” (-8,6%); - le raccomandate a livello nazionale nel “J+6” (-1,9%) e per i Cd che operano a giorni alterni sempre nel “J+6” (-1,2%); - gli atti giudiziari a livello nazionale nel “J+7” (-2,4%).