L’attenzione di questi giorni è pure sulla Polonia, tra le retrovie amiche dell’Ucraina e colpita il 15 novembre da un… misterioso missile. L’11 Ukrposhta ne ha celebrato il “Giorno dell’indipendenza” e ora ha promosso gli invii di pacchi dal primo al secondo Paese poiché prevedono sconti fino al 75%. “Milioni di famiglie sono divise da chilometri. Quindi aiutiamo tutti ad avere la possibilità di indirizzare l’essenziale (e non solo) ai propri cari, rendendolo più economico possibile”.
Intanto, a Cherson, dopo la liberazione dai russi, l’operatore è tornato a lavorare. I pacchi arrivano anche via treno, grazie alla collaborazione della compagnia ferroviaria Ukrzaliznytsia. Almeno finora -è la nota- si è trattato di vecchie spedizioni bloccate a causa dell’invasione e dell’occupazione. Da oggi, però, via libera al traffico nei due sensi, compresi gli invii che vedono come mittenti negozi on-line e farmacie. Giungono poi riviste e giornali per la vendita al dettaglio (“un interessante svago familiare, indipendentemente dal fatto che ci sia la corrente elettrica in casa o no”, viene fatto osservare); disponibili francobolli, buste e cartoline realizzati in questi mesi e dai contenuti significativi. Insomma, l’obiettivo è informare e aggiornare quanti finora hanno subìto la propaganda di Mosca. Sei gli uffici postali aperti in città (200° Anniversario di Cherson 43, Cornomorska 64, Lavrenova 11, Perekopska 151, Shengelia 4, Usakova 41), complessivamente settantatré nella regione. “Stiamo monitorando l’avanzata delle Forze armate nel sud, in modo da intervenire subito”.
Sportelli mobili, invece, si sono diretti a Snihurivka, nell’oblast di Mykolaïv, portando pensioni e presto sostegni delle organizzazioni internazionali; arriveranno tre volte a settimana recapitando beni di prima necessità, al tempo stesso permettendo la riscossione dei bonifici e i prelievi di contante dalle carte. Più avanti si ripristineranno le sedi fisse (le due locali sono inagibili): per ora si parla di otto presìdi tradizionali e nove su ruote con cui servire ottanta villaggi e città della regione.
Per quanto riguarda Doneck, l’ultimo dato rivelato indica una rete basata su ottantaquattro uffici fissi e ventuno mobili nell’intero oblast.