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editor Fabio Bonacina

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A Torrevecchia Teatina (Chieti) una struttura specializzata nel valorizzare le lettere d’amore

La frase di Publilio Siro posta all’ingresso
La frase di Publilio Siro posta all’ingresso

Non solo le sfide con le missive in vista della ricorrenza dedicata a san Valentino. L’Italia dei mille campanili offre anche il Museo delle lettere d’amore. Per scoprirlo, basta recarsi a Torrevecchia Teatina (Chieti)…

È stato istituito dalla Giunta municipale il 3 agosto 2011, spiegano dal Comune. Si trova al piano terreno del settecentesco palazzo Valignani, in piazza San Rocco, ed è aperto la domenica dalle ore 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18; l’ingresso è libero. Il percorso si compone di alcune sale tematiche: missive dedicate all’Italia ed all’emigrazione, scritte da bambini, i messaggi lasciati dai fedeli in piazza San Pietro durante l’agonia di Giovanni Paolo II, le partecipazioni risultate vincitrici del “Concorso internazionale lettera d’amore” o che hanno avuto nello stesso contesto una menzione. Quest’ultimo ambiente presenta i fogli appesi al soffitto, sospesi ad altezza dello sguardo: è l’epistola che va incontro al lettore e non viceversa. Insomma, accedervi “è come entrare in un inedito libro d’amore, scritto da migliaia di mani e ispirato da tante forme d’amore. È come tuffarsi nel cuore di migliaia di persone e sentir battere il proprio al ritmo del loro”.

“Solet hora, quod multi anni abstulerunt, reddere” (“Di solito un momento restituisce ciò che molti anni hanno tolto”): è la frase di Publilio Siro che campeggia sulla parete d’ingresso del Museo per accogliere i visitatori ed invitarli a riflettere durante la lettura degli scritti destinati a familiari, innamorati, animali o, ancora, a Nicole Kidman, alla bicicletta, all’Italia perduta di un emigrante. Rappresenta -viene precisato- “un unicum nel suo genere” ed è nato per conservare le oltre diecimila corrispondenze spedite dai partecipanti alla gara nata nel 2001 e, da allora, svoltasi annualmente.

Ad ogni edizione vi aderiscono centinaia di scrittori o dilettanti, italiani e stranieri: le missive sono pervenute anche da Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Croazia, Francia, Paesi Bassi, Slovacchia, Stati Uniti, Svizzera… Tra i concorrenti vi è un’alta presenza di giovani, finora sono state coinvolte circa quattromila persone. Il bando viene diffuso nei mesi primaverili e di norma scade il 30 giugno; il tredicesimo si terrà il prossimo 8 agosto. Sono accettate le composizioni in prosa inedite, mirate ad esprimere il sentimento d’amore nei confronti di un destinatario qualsiasi (persona reale o immaginaria, animale, oggetto, luogo o paesaggio). Si partecipa stilando in qualsiasi lingua; se straniera o in dialetto, però, si deve accludere la traduzione in italiano. La partecipazione è gratuita e la giuria composta da professori ed esperti in Letteratura.

Il Museo ospita anche iniziative culturali, ricomprese sotto la voce “Io so parlar d’amore”. Il prossimo appuntamento è fissato proprio al 14 febbraio con il quinto canto dell’Inferno, che vede protagonisti Paolo e Francesca. La lettura è di Rosaria Lo Russo; parteciperà lo scrittore, critico e docente universitario Federico Sanguineti.

Una veduta della sala con le lettere appese al soffitto
Una veduta della sala con le lettere appese al soffitto



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