Nuovo passo in avanti nella riorganizzazione delle strutture che si occupano principalmente dei conti correnti postali, i centri unificati automazione servizi, per intenderci. La graduale dematerializzazione del bollettino, secondo i tecnici di Poste italiane “consentirà un’ottimizzazione delle attività mediante la trasformazione del cartaceo in immagini elettroniche e la quasi totale eliminazione di alcune fasi operative”, quali arrivi, preparazione e caricamento.
Ciò permetterà, sin da settembre, di spostare parte del personale, dopo un’opportuna formazione, verso altri incarichi. In particolare, verso i controlli destinati a rendere le piattaforme elettroniche più sicure dalle frodi, soprattutto per quel che concerne le operazioni effettuate con le carte di pagamento. Controlli oggi parzialmente affidati ad un’azienda terza e quindi destinati ad essere riportati all’interno.
In base al programma, i Cuas di Bari, Firenze e Venezia continueranno, come ora, a lavorare i bollettini (in realtà, l’impianto del capoluogo toscano trattava anche i libretti). Quanto alla sede di Ancona, passerà dai bollettini alle frodi off-line, agli accertamenti patrimoniali ed ai libretti. Il centro multiservizi di Torino, impegnato sulle frodi on-line ed off-line, gli accertamenti patrimoniali ed i pignoramenti, svilupperà un servizio attivo ventiquattro ore su ventiquattro per sette giorni alla settimana nelle truffe in linea, mantenendo sempre i pignoramenti. Confermata la consistenza del personale: complessivamente vi lavoreranno ancora 701 operatori, anche se Firenze e Venezia diminuiranno nel numero, mentre aumenteranno ad Ancona e Torino.