Forse, tra il pubblico, è passato inosservato, inserito com’è in una serie con altri cinque francobolli e senza troppe indicazioni esplicative. Ma il 95 centesimi raffigurante l’“Atleta di Fano”, emesso il 25 novembre 2016, cela una precisa istanza. E l’allora sindaco Alberto Berardi non la nascose.
La vicenda riguarda la statua in bronzo che gli esperti attribuiscono al greco antico Lisippo, ritrovata al largo della cittadina marchigiana nell’agosto del 1964. Poi, dopo diverse traversie, finì al Paul Getty museum di Malibù, negli Stati Uniti, che ancora adesso la presenta come individuata in acque internazionali e raffigurante un “Victorious youth”.
“Un vero e proprio monumento all’arroganza del denaro”, annotava il primo cittadino nel bollettino illustrativo. “L’Italia però finalmente ha reagito, forte del fatto che per due volte due distinti tribunali hanno ordinato la confisca della statua… ovunque essa si trovi (nell’originale scritto tutto in maiuscolo, ndr), per consentire allo Stato italiano di riacquistare la disponibilità del bene illecitamente sottratto al suo patrimonio indisponibile”.
È notizia di questi giorni che una terza sentenza, imponendo ancora la confisca dell’opera, ha confermato la proprietà in capo al Paese.