A dicembre delle ipotesi, ora delle altre idee più circostanziate. È il progetto che vede al centro il Sindacato nazionale giornalai d’Italia. Senza più Sindacato nazionale autonomo giornalai e senza citare Nexive, ma il consorzio Qrposte.
L’obiettivo è inserire tali rivenditori, che già scontano una pesante crisi, ad esempio nella distribuzione dei pacchi originati dal commercio elettronico, con due scopi: da una parte aggiungere una fonte di reddito, dall’altra indurre il pubblico ad entrare in negozio sperando che, accanto all’oggetto da ottenere, magari acquisti un quotidiano o una rivista.
Impiegando la propria logistica -spiegano dal Sinagi- il sistema “servirà tutti i comuni d’Italia tutti i giorni, escluso i festivi”, trasformando la bottega in ufficio postale di prossimità.
Un’applicazione gratuita -chiamata “Edicola”- consentirà all’imprenditore di eseguire le funzioni tipiche quali il ritiro, la tracciatura, la consegna e la gestione delle giacenze, compresi raccomandate e contrassegni; è escluso il pagamento dei bollettini.
La stessa applicazione, inoltre, permetterà l’emissione e la vendita di “qrcode postali”, definiti “il nuovo sistema di «francobollo» realizzato dalla società”. Potrà anche notificare il codice segreto al destinatario, necessario per il ritiro dell’invio, o individuare automaticamente la sede convenzionata più vicina per il recapito.
In base alla dimensione ed alla struttura della sede, ma anche alla disponibilità del titolare, potranno essere creati punti idonei per spedire materiali a valore aggiunto.