I comuni italiani? Dal punto di vista postale oggi sono suddivisibili in due categorie, quasi tre. Vi sono quelli di… prima classe, circa tremila, per i quali non è cambiato nulla e dove, almeno in teoria, il portalettere continua a passare da abitazioni e ditte cinque giorni alla settimana. Si aggiungono quelli in cui il supporto è stato (o verrà) dimezzato secondo la formula lunedì-mercoledì-venerdì-martedì-giovedì. Rendendo di fatto inutile il recapito dei quotidiani, senza trascurare i periodici. Un problema serio, perché ha importanti ripercussioni sulle case editrici (che impiegano una tariffa agevolata) e formula qualche dubbio sul rispetto delle normative in essere.
La seconda categoria, però, è stata frazionata in due settori. Uno comprende milleseicento località commercialmente più appetibili, nelle quali Poste italiane garantirà la consegna della stampa anche nei giorni in cui il fattorino non passerà. Almeno fino al 31 dicembre, gli oneri resteranno uguali ai precedenti. Nei restanti paesi offre un supporto, definito di natura commerciale, che esula dal servizio universale e che, quindi, risulterà più oneroso. “Entro il prossimo 11 luglio -comunicano dalla Federazione italiana editori giornali- gli editori interessati a tale servizio integrativo potranno contattare” l’operatore. Dalla stessa data, le altre aziende dovranno provvedere in autonomia.