“Le cartevalori postali dello Stato sono emesse dal dicastero dello Sviluppo economico” e rappresentano “una manifestazione di sovranità nazionale”. Al ministro o ad un suo delegato, in qualità di autorità di riferimento, “spetta il compito eminentemente politico di interpretare il sentimento della comunità nazionale e di rispondervi nelle forme e con i mezzi che gli sono propri, disponendo in via esclusiva e discrezionale circa il programma”. Sono alcuni dei concetti che il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli ha vergato poco prima delle vacanze, il 28 luglio, nel replicare ad un’interrogazione a risposta scritta presentata dalla deputata Maria Tindara Gullo (Partito democratico) oltre un anno fa, il 26 giugno 2014. Poste italiane, ossia l’attuale concessionaria, è incaricata di distribuire e commercializzare i dentelli su tutto il territorio nazionale. Questo vuol dire che “provvede ad effettuare la distribuzione sull’intera rete degli uffici postali, come previsto dall’articolo 215 del regolamento di esecuzione del Codice postale, di guisa che ciascuna carta valore emessa dallo Stato venga inviata a ciascun ufficio postale del Paese, assicurandone la diffusione capillare”. Quanto ai tabaccai (tecnicamente, “spacciatori di generi di monopolio”), secondo l’articolo 78 del regolamento di esecuzione della legge 22 dicembre 1957, n°1.293 (è il decreto del presidente della Repubblica 14 ottobre 1958, n°1.074), tale vendita “costituisce obbligo, di guisa che al pari degli uffici postali, i rivenditori devono essere sempre riforniti di francobolli necessari a comporre le tariffe e i prezzi di ogni servizio assicurato dalla concessionaria. Ove dovessero pervenire segnalazioni circostanziate da parte dell’utenza in merito a presunte carenze, il ministero dello Sviluppo economico attiva i controlli del caso”. Fin qui, tutto perfetto, anche se la realtà appare diversa. Il dubbio è inoltre su un ultimo paragrafo, dove Poste -dice il rappresentante governativo- ha precisato che “i francobolli «commemorativi», nell’imminenza del giorno di emissione, vengono normalmente distribuiti nella maggioranza degli uffici postali e che, in ogni caso, i collezionisti possono ordinarli presso tutti gli uffici postali”.
Interrogazioni/1 I francobolli in uffici postali e tabaccai
12 Set 2015 00:40 - NEWS FROM ITALY
Il sottosegretario Antonello Giacomelli ha ribadito il concetto rispondendo alla deputata Maria Tindara Gullo. Ma non manca il punto interrogativo