Persino le prigioni possono avere un significato storico ed architettonico, tanto da essere considerate nel Patrimonio dell’umanità. La “lezione” giunge da Norfolk, inizialmente (tra il 1788 ed il 1814 e poi tra il 1825 ed il 1855) popolata da colonie penali. La serie, emessa oggi, cita due dei siti archeologici presenti sull’isola, Kingston et Arthurs Vale. Con altri nove impianti simili sono inseriti fra quelli fondati in Australia o nei territori dipendenti ed ora protetti dall’Unesco. Rappresentano i più significativi esempi superstiti del trasporto su larga scala di reclusi e dell’espansione coloniale svolta dalle potenze europee attraverso la presenza ed il lavoro di detenuti. Disegnati da Jo Muré, i francobolli, tagli da 1,00 e 2,00 dollari, citano il secondo insediamento; tratteggiano le carceri nuove (completate nel 1847) e gli alloggi dei penitenti (terminati nel 1835). Le foto impiegate sono di Steve Daggar e Robin Nisbet. Il primo valore presenta sullo sfondo uno schizzo d’antan, l’altro ed il blocco (vi sono anche i fogli da cinquanta) utilizzano un acquerello altrettanto d’epoca, dovuto al direttore dei lavori Thomas Seller.
Prigioni da lista Unesco
19 Set 2017 11:37 - FROM ABROAD
L’Australia conta undici complessi storici protetti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. I due presenti nell’isola di Norfolk citati oggi in altrettanti francobolli