Mentre il confronto diplomatico continua ad avere quale protagonista la Siria (il rapporto degli ispettori dell’Onu sull’uso di armi chimiche potrebbe essere svelato lunedì), e mentre nel Paese mediorientale si continua a sparare e giungono minacce per chi intende intervenire nel conflitto, Tel Aviv si organizza.
Nel contesto, un ruolo è giocato da Israel postal company, incaricata di distribuire le maschere antigas. Alla fine del 2009 -viene spiegato a “Vaccari news”- l’operatore vinse la relativa gara indetta dal ministero alla Difesa; la fornitura è cominciata nel febbraio successivo. Da allora si occupa di consegnarle gratuitamente, a meno che il diretto interessato non l’abbia persa e ne richieda un’altra. In questo caso, il pagamento è effettuato al comando competente.
La domanda, va da sé, è funzionale agli eventi. Non a caso, in queste due ultime settimane le ordinazioni sono aumentate di cinque volte rispetto agli altri periodi dell’anno.