È costato 689 milioni di euro assicurare il servizio postale universale nel 2010 e lo Stato deve contribuirvi attraverso 364 milioni. Lo spiega il decreto sottoscritto l’1 luglio dal direttore generale per la regolamentazione del servizio postale, Mario Fiorentino. Decreto che serve anche a bilanciare gli altri 325 milioni, agendo sul fondo di compensazione degli oneri per l’esercizio 2011. In altre parole, distribuendo parte del costo fra gli operatori concorrenti di Poste italiane che non debbono garantire il servizio universale ma agiscono secondo i propri parametri, quindi sulle tratte o con le prestazioni più redditizie. Le attuali norme prevedono che sia il ministero allo Sviluppo economico a stabilire di anno in anno l’aliquota di partecipazione alle spese, senza superare il 10%. Anche questa volta, il contributo dovuto dai soggetti titolari di licenza individuale è determinato nel 3% degli introiti lordi conseguiti, importo da versare all’Erario entro il 30 settembre. Dodici mesi fa, le stesse voci erano risultate ben più importanti: il totale aveva raggiunto quota 739 milioni, di cui lo Stato ne ha pareggiati 372, lasciando una differenza pari a 367.
Sorpresa: il costo del servizio universale diminuisce
09 Lug 2011 16:50 - NEWS FROM ITALY
Se nel 2009 aveva raggiunto i 739 milioni, dodici mesi dopo la cifra complessiva è scesa a 689