La manifestazione vera e propria si svolgerà il 4 settembre, ma già il 26 agosto sarà possibile averne un assaggio, a patto beninteso di ritirare la serie che San Marino le tributerà.

È la Regata storica di Venezia, protagonista di due francobolli da 1,40 e 2,00 euro, stampati in 130mila esemplari ciascuno e confezionati in fogli da venti pezzi.

Un appuntamento, quello della gara, risalente al 18 maggio 1841 e che solo la guerra ha interrotto. “Prima di questa data -spiegano dal Titano- le regate venivano organizzate occasionalmente, per l'arrivo in città di qualche grosso personaggio o per celebrare la ricorrenza di un importante avvenimento”.

Le vignette propongono opere in vetro realizzate da Lucio Bubacco di Murano. Nel primo taglio, che offre sullo sfondo i palazzi del canal Grande, è rappresentata la sfida fra l'angelo e il diavolo, “sempre presenti nella competizione dove l'astuzia e la cattiveria si combinano con la lealtà”. Nel secondo, invece, è citata “l'eleganza di un regatante in costume ottocentesco”, che con il remo disegna nell'acqua le finestre degli edifici veneziani.

L’iniziativa, dopo gli omaggi per la Fenice del 2003 e per il Carnevale uscito l’anno dopo, conclude la trilogia che la Repubblica ha voluto dedicare alla città lagunare.

Perché i soliti puntini o i triangolini? Fermo restando che i segni di registro costituiscono un supporto del quale non si può fare a meno, nessuno obbliga a rinunciare alla fantasia. Solleticando, contemporaneamente, l’attenzione per i dettagli nutrita dai tematici.

L’iniziativa giunge dal Canada, dove negli ultimi tempi i bordi dei fogli sono stati arricchiti con piccoli simboli che offrono, garantendo la medesima utilità del passato, elementi in più. Ad esempio, pesci, giocatori di hockey, palle da golf, simboli nativi, foglie d’acero e così via.

“C’è voluto del tempo -ammette, per conto di Postes Canada, Pat Newson- perché si scoprisse che i margini rappresentano un’occasione di originalità per i creativi”.

Non conosce ostacoli la consegna della posta, almeno in Germania. Persino una piccola barca per attraversare il fiume o il carrellino con cui raggiungere la casa in montagna vengono utilizzati onde assicurare al destinatario il plico atteso.

È quanto assicurano i due esemplari da 55 centesimi, disponibili da oggi e dedicati appunto al servizio postale. Esemplari che si presentano pure “politically correct”: se infatti il primo francobollo (quello ambientato sul fiume) è dedicato alla parte orientale del Paese, il secondo si richiama all’Ovest.

E questo in una realtà in costante crescita: il prossimo 4 ottobre, ad esempio, verrà introdotto il nuovo codice postale. Rappresenta il primo aggiornamento al sistema a cinque cifre introdotto dodici anni fa, quando vennero inserite in un unico contesto le due precedenti organizzazioni nate nel dopoguerra. L’elenco 2005 contiene 63mila modifiche e 3mila ulteriori numeri, che risultano dai cambi di strada o dallo sviluppo dei centri urbani.

Una sintesi della crescita registrata nel tempo dalla veterinaria, illustrata -a colori- con cartevalori ed altro materiale postale. Dietro, c’è la passione collezionistica e tecnica di Franco Guarda, l’autore. È la “Piccola storia della medicina veterinaria raccontata dai francobolli”, edito dalla Fondazione iniziative zooprofilattiche e zootecniche di Brescia.

“Spesso -scrive nell’introduzione Giovanni Ballarini, direttore dell’Istituto di clinica medica veterinaria dell'Università agli studi di Parma- ci si lamenta che la medicina veterinaria è poco nota al gran pubblico: quello che i francobolli e gli annulli postali hanno fatto per la diffusione della sua conoscenza è in quest’opera almeno centuplicata”. Ciò perché si va oltre “un tipo di collezionismo, un passatempo od una «mania»”, per “diventare un fenomeno d’alta cultura”.

Ammontano a 184 le pagine contenute nello studio, che non presenta indicazioni di prezzo.

Profondi cambiamenti hanno condotto Singapore nel XXI secolo. “Ci sono state –confermano dal Paese asiatico- la recessione economica e la ristrutturazione; il terrorismo è apparso più minaccioso. Quindi, nel 2003, è arrivata la sars. Tutte queste cose hanno testato la resistenza della popolazione mai come prima. Gli abitanti di Singapore, comunque, sono usciti dalle crisi più forti e compatti”.

È in tale contesto che si inserisce la “Fabric of the nation”, lanciato il 14 luglio 2003 come un semplice invito per realizzare dei patchwork con cui testimoniare il sostegno alla giovane Repubblica, che adesso festeggia i quarant’anni. In tre settimane sono stati sottoposti 15mila oggetti, attualmente raccolti in sessanta pannelli, ognuno dei quali misura 4x2 metri.

E da oggi alcuni, esattamente quaranta, sono confezionati in formato dentello, attraverso due minifogli da venti esemplari diversi l’uno valevoli per il corriere locale. Oppure inseriti nel foglietto da un dollaro che li raccoglie tutti.

La privatizzazione delle poste non piace. E fa inciampare persino il Governo.

È accaduto oggi in Giappone, dove il progetto, presentato dall’Esecutivo del liberaldemocratico Junichiro Koizumi ma osteggiato da una parte della stessa maggioranza, è stato respinto alla Camera alta, equivalente del nostro Senato. Da qui la decisione di ridare la parola ai cittadini.

In base all’attuale programma, le elezioni dovrebbero svolgersi il prossimo 11 settembre, con due anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale.

L’ipotesi di riforma era stata approvata un mese fa dalla Camera bassa, tuttavia con uno scarto molto risicato.

Il romagnolo Giovanni Pascoli più volte, nelle sue opere, ha ricordato San Marino. Ed ora l’antica Repubblica ricambia la citazione, dedicando al poeta, di cui ricorre il secolo e mezzo dalla nascita, una densa serie commemorativa, tirata in 120mila copie.

Quattro gli esemplari predisposti, disponibili dal 26 agosto in fogli da venti.

Nel francobollo da 36 centesimi, attraverso i versi de “L’aquilone”, tratto dai “Poemetti”, rivive il ricordo gioioso e doloroso insieme dell’infanzia e di un compagno morto: “C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico: …felice te che al vento non vedesti cader che gli aquiloni”.

La cartavalore da 45 eurocent offre un’immagine del monte Titano, a sottolineare i versi della lirica “Romagna” (ripresa da “Myricae”): “…il paese ove, andando, ci accompagna l’azzurra vision di San Marino” e un frammento di “Mons Titan” (“Carmina”): “laeto salutat murmure te, triceps Titan”. Occorre infatti ricordare che il Pascoli fu anche un grande latinista, più volte premiato a livello internazionale per i suoi scritti nell’antico idioma.

È invece “La cavalla storna”, inserita fra i “Canti di Castelvecchio”, protagonista dell’1,00 euro. La madre del Pascoli interroga l’animale per sapere chi fosse l’assassino del marito: “O cavallina, cavallina storna, che portavi colui che non ritorna” e il conclusivo “Disse un nome. Sonò alto un nitrito”. Sullo sfondo della vignetta, una veduta interna della Torre, la fattoria in cui il poeta abitava al tempo della tragedia, e uno schizzo di suo pugno sul manoscritto originale.

Il 2,00 euro, infine, proponendo il volto del Pascoli richiama “L’ora di Barga”, ripresa anch’essa dai “Canti di Castelvecchio”. “Tu dici, È l’ora; tu dici, È tardi, voce che cadi blanda dal cielo. Ma un poco ancora lascia che guardi l’albero, il ragno, l’ape, lo stelo, cose ch’han molti secoli o un anno o un’ora…”. I versi si dissolvono nel paesaggio appenninico, dominato dal campanile della Pieve romanica di Loppia.

Come si fa ad individuare una località cinese? All’esigenza risponde il volume scritto in francese da Jacques Gautherin ed intitolato “Chine et philatélie - Marcophilie chinoise sous l'Empire et la République - Atlas postal de Chine - Répertoire des villes”.

In 350 pagine ed un cd viene effettuato un ampio excursus postal-geografico (ma anche linguistico) su questo immenso Paese, del quale sono classificati 8mila nomi di uffici ed agenzie postali.

Il punto di partenza è un antico atlante specializzato, risalente al 1919 ed oggi conservato a Lione. Volume, con le sue 46 carte, ripreso in formato digitale nel cd. “Il tutto –commenta il presidente dell’associazione «La philatélie chinoise», Marcel Duhamel- si legge come un romanzo e come un’enciclopedia vivente, ricca d’informazioni e di aneddoti sulla piccola comune o sulla grande storia, sulla vita dei cinesi e certo la storia postale”.

Non manca qualche riferimento agli uffici stranieri, fra cui quelli italiani.

Il costo per libro e cd ammonta a 50,00 euro.

Un mese fa l’annuncio, subito insanguinato dagli attentati che hanno colpito la città. Ora la prima sottolineatura postale: un foglietto per lanciare “Londra 2012”.

“Sessantaquattro anni dopo –precisa Royal mail- aver fieramente ospitato i Giochi olimpici del 1948, Londra ancora una volta accoglierà il più grande evento sportivo del pianeta”.

L’emissione è disponibile da oggi, vigilia dei Campionati mondiali di atletica a Helsinki, a loro volta ricordati l’11 maggio scorso dalla Finlandia attraverso un francobollo da 0,65 euro.

Il blocco britannico contiene sei esemplari di prima classe dedicati a quattro specialità (corsa, lancio del giavellotto, pallacanestro e nuoto), mentre i restanti due, identici, propongono l’atleta vittorioso.

Le stesse immagini, insomma, della serie con cui il 9 luglio 1996 il Regno Unito ha celebrato il centenario dei Giochi. Allora, però, erano confezionate in striscia da cinque ed ogni esemplare era in vendita a 26 pence.

A differenziare l’emissione odierna anche il bordo del foglietto, che propone la bandiera nazionale ed il testo in inglese, quest’ultimo presente anche sulle nuove cartevalori, “London 2012 – città ospite”.