“Mi sono ricordato delle lettere che ricevevo (dai collezionisti per ottenere impronte di annulli e timbri, ndr): alla prima, ho chiesto: «ma che cos’è questo mondo?»”. Così ha esordito nel suo intervento il tenente colonnello Ivan Cioffi, venuto a “Romafil” per rappresentare lo Stato maggiore dell’Esercito all’incontro riguardante il volume, scritto da Ruben Berta, Nadir Castagneri, Roberto Cruciani, Francesco Gagliardi, Claudio Ernesto Manzati e Domenico Matera, “La posta delle missioni militari italiane all’estero dal 1950 al 2010”.
Un tempo -ha proseguito l’ufficiale- “la posta era l’unico strumento di comunicazione con il fronte; attraverso la posta di servizio sono transitate le sorti di diversi Paesi. Ora il compito è dare la linea affinché i soldati possano, attraverso i propri computerini, dialogare via Skype con mogli, fidanzate, figli”.
“L’idea del libro -ha detto il presidente del Cifo, ossia il sodalizio che l’ha realizzato, Ernesto Claudio Manzati- venne a Giovanni Riggi di Numana sentendo una notizia sull’argomento. Il primo catalogo arriva fino al 2000, il secondo -quello appena uscito- al 2010. Ora stiamo pensando ad una edizione tutta a colori”.
A presentare l’appuntamento, il presidente dell’Unione stampa filatelica italiana, Danilo Bogoni. Il testo -ha annotato- “parla di posta, quindi fondamentalmente della nostra storia”. Al tempo stesso, “fa onore ai nostri militari”.
A nome anche degli altri autori, gli aspetti tecnici del lavoro sono stati spiegati da Francesco Gagliardi. Che ha ricordato come la stragrande maggioranza delle missioni sia stata compiuta dall’Esercito. Illustrandone i diversi tipi, dalle operazioni per la sicurezza internazionale fino ad arrivare alle geografiche e scientifiche. Ancora adesso, in genere l’ufficio di posta militare assicura la sua presenza nel teatro necessario, ed il personale coinvolto è proporzionale al contingente che deve supportare. Oggi complessivamente transita qualche migliaio di lettere al mese, la maggior parte di servizio. Infine, lo specialista ha offerto una classificazione delle missive per categoria: appunto di servizio, a carattere privato, provocate, facilitate, di favore.