“Se avessimo deciso di applicare le nuove tariffe di Poste italiane -esordisce la responsabile commerciale della società, Silvia Vaccari- oggi le spese di spedizione sarebbero di almeno 10,00 euro. Noi abbiamo deciso di lasciarle come nel passato a 5,00 euro e continueremo per almeno un anno, se il cliente non ha una particolare urgenza e sceglie Poste italiane. Secondo i casi, riceverà il materiale per pacco o piego di libri raccomandato; noi metteremo la differenza di spesa”.
“Dall’1 aprile -ricorda- sono stati tolti i contributi governativi per spedire giornali e libri, e i costi sostenuti dagli editori sono decisamente aumentati. Ad esempio, il pacco postale ordinario pesante fino ai tre chili non esiste più, e il primo scaglione è salito a 7,00 euro, senza dimenticare i costi di imballaggio da noi sostenuti”.
Finora l’azienda ha aspettato che le parti trovassero un accordo, mantenendo i criteri del passato con notevoli perdite. Dopo cinque mesi e mezzo, tuttavia, è necessario ripensare l’approccio. Anche perché le trattative sono ancora bloccate.
“In alternativa, a chi desidera una consegna in soli due giorni, proponiamo già dallo scorso anno Ups, visti anche gli ottimi risultati in termini di affidabilità e garanzia registrati finora. Se viene ordinato un solo volume, ed è la novità che abbiamo introdotto per mantenere una proporzione fra i costi, indipendentemente dal peso verrà chiesto un contributo di 8,00 euro. Per un numero maggiore di titoli, entro i cinque chili, il concorso è di 10,00 euro”.