Abetone (Pistoia), Arcille (Grosseto), Caira (Frosinone), Marina di San Vito (Chieti), Monasterolo Torinese (Torino), Pescia Romana (Viterbo), Peseggia (Venezia), Pioppo (Palermo): sono alcuni dei sessantotto uffici, blindati o meno, che Poste italiane ha deciso di riaprire, con gradualità da domani. Perlopiù si tratta di presìdi ubicati in piccole località; saranno attivi da uno a tre giorni la settimana.
In argomento, dai sindacati (Slp-Cisl, Slc-Cgil, Uil poste, Failp-Cisal, Confsal comunicazioni e Fnc-Ugl comunicazioni) è giunta una protesta per “il metodo con cui la divisione mercato privati sta operando, in maniera unilaterale ed inusuale che rischia di compromettere l’intero impianto di relazioni industriali”. Infatti sul territorio si sono dispiegate oramai “tutte le azioni organizzative e gestionali, e le stesse già comunicate ai lavoratori”. Contemporaneamente, però, hanno apprezzato “lo sforzo compiuto nell’installazione dei divisori in plexiglass”, posizionati anche nei trecento impianti che accolgono i grandi utenti. Lo stesso approccio dovrà essere introdotto “per tutti i servizi che determinino contatto con la clientela” (“verranno individuate -rispondono dall’azienda- idonee soluzioni tecniche per la protezione di sale consulenza e corner”). Evidenziata la difficoltà per la regolamentazione degli accessi del pubblico, regolamentazione demandata esclusivamente ai direttori, che così vengono sottratti alle altre incombenze. Note anche per la gestione dei postamat, sia per il loro caricamento nel momento in cui la sede competente è chiusa, sia per i “molteplici guasti” che si stanno registrando in questo periodo di coronavirus (per affrontarli si interviene di frequente con personale interno, a fronte del disimpegno mostrato dalle ditte incaricate).
Confermato, almeno per ora, sino al 10 aprile il “lavoro agile” destinato agli addetti che già lo esercitano.
I termini per presentare reclami da parte degli utenti sono sospesi fino al 13 del mese (era il 3). Riconosciuta la possibilità, per le piccole e medie imprese nonché per i lavoratori autonomi con partita iva, di richiedere la sospensione estendibile al 30 settembre delle rate riferite ai finanziamenti Bancoposta.
Secondo i dati interni di due giorni fa, sono morti 8 dipendenti; 167 risultano positivi, in quarantena se ne contano 971, guariti 4 (continua).