Propone lo stemma del Comando carabinieri tutela patrimonio culturale il francobollo che il 4 maggio ricorderà il quarantesimo anniversario della particolare struttura. Stemma che si compone di tre elementi: il Pantheon, il drago e la granata, simbolo dell’Arma. Da 60 centesimi, avrà il battesimo marcofilo allo spazio filatelia di Roma.
L’immagine, dunque, rinuncia ad illustrare qualcuno dei reperti fin qui recuperati. D’altro canto -spiega a “Vaccari news” il responsabile dell’organizzazione, il generale di brigata Giovanni Nistri- “il recupero più bello è quello che deve ancora avvenire; è difficile fare una classifica. Come dovremmo impostarla? Dando una valutazione scientifica, economica o artistica? Senza dimenticare che molti reperti hanno un valore affettivo o devozionale, quindi difficile da quantificare. Ogni oggetto recuperato ha un lungo lavoro di ricerca. Abbiamo un elenco delle opere più importanti da ritrovare, ma serve soltanto a livello di indagine”.
La struttura ricordata dalla nuova carta valore venne creata il 3 maggio 1969 come Nucleo tutela patrimonio artistico, basato su diciassette militari e da subito collegato all’allora ministero per la Pubblica istruzione. Oggi conta quasi trecento specialisti, organizzati a Roma nell’ufficio comando e nel reparto operativo, che comprende le sezioni antiquariato, archeologia, falsificazione ed arte contemporanea. Ha il compito di coordinare la realtà nazionale e, al tempo stesso, di seguire nello specifico Lazio e Abruzzo. In più, figurano dodici nuclei regionali o interregionali, impostati in modo da coprire il resto del Paese ed essere costantemente collegati con il ministero per i Beni e le attività culturali, di cui la struttura è un organo di stretta collaborazione.
“All’Arma -sottolinea il generale- è stato attribuito un ruolo di preminenza nel settore, diventando il punto di riferimento per tutte le Forze di polizia”.