Era il 12 febbraio 2013 quando i ministeri della Giustizia e dello Sviluppo economico, Poste italiane, la Federazione fra le società filateliche italiane e l’Unione stampa filatelica italiana firmarono il protocollo d’intesa alla base del progetto “Filatelia nelle carceri”.
Il tempo passato suggerirebbe un suo aggiornamento e riavvio, ma la bozza (esistente) langue in qualche cassetto. Risulta che quasi tutte le esperienze svolte finora siano state archiviate. Tra le eccezioni, quella condotta dal giornalista Danilo Bogoni nei penitenziari milanesi.
“Dieci anni di reperti postali, dieci anni di francobolli, dieci anni d’incontri, di confronti, di riflessioni, di ricerche. Tutti i lunedì. Ma anche dieci anni d’arte, di mosaici con le tessere fatte di francobolli combinate con pazienza e maestria da Sigismondo Strisciuglio”, annota il cronista. E poi annulli e francobolli “nati” dietro le sbarre della struttura situata al confine con Opera. Sono il 95 centesimi italiano “Giornata della filatelia” del 24 ottobre 2015, a firma di Matteo Boe, e i due natalizi vaticani, tagli da 1,10 e 1,15 euro, del 9 novembre 2018 disegnati da Marcello D’Agata…
Tra gli ultimi lavori, il percorso, di oltre duecento fogli, “La Costituzione in filigrana”. “Perché -si legge nella pagina introduttiva- impegnarsi ad allestire una collezione sulla Costituzione attraverso i francobolli? Chissà -è la risposta- forse la ricerca di un nuovo riscatto di identità? Ricerca. È proprio il termine più appropriato. Conoscere la Costituzione è un compito che crediamo essere non solo di carattere formativo, ma soprattutto un dovere di cittadini appartenenti alla comunità”.