Sono 1.049 le pagine che compongono la relazione finanziaria 2022 di Poste italiane, ricca di informazioni e spunti significativi. Fra essi, l’organizzazione interna, ora composta da quattro settori operativi.
Il primo di essi, chiamato corrispondenza, pacchi e distribuzione, comprende, oltre alla gestione delle lettere, dei pacchi e la logistica, anche le attività inerenti alle reti dei venditori e degli uffici postali nonché le funzioni interne che aiutano gli altri comparti del gruppo.
Il secondo concerne i servizi finanziari: si riferisce al collocamento e alla distribuzione di supporti finanziari e assicurativi da parte di Bancoposta, quali conti correnti, prodotti di risparmio postale (questi per conto di Cassa depositi e prestiti), fondi comuni di investimento, finanziamenti erogati da istituti bancari, polizze.
Un altro è il servizi assicurativi: riguarda l’emissione di prodotti assicurativi dei rami vita e danni.
L’ultimo si occupa di pagamenti e mobile: comprende la gestione dei pagamenti e dei servizi di monetica, svolti anche attraverso i punti Lis, nonché la telefonia mobile e fissa, la commercializzazione di luce e gas.
L’organizzazione prevede funzioni specializzate sulle principali aree di offerta che presidiano i quattro settori citati (si tratta di posta, comunicazione e logistica, Bancoposta, Postepay, gruppo Poste vita per la gamma assicurativa) e due canali commerciali deputati alla vendita di prodotti e prestazioni, cui si affiancano funzioni di indirizzo, governo, controllo ed erogazione di servizi a supporto dei processi.
Vanno aggiunte le funzioni interne, fra cui la nuova marketing strategico di gruppo: ha il compito di rivedere i piani di sviluppo delle singole aree “al fine -si legge nel bilancio- di garantirne coerenza e assicurare il coordinamento”.
Curiosità: la parola “francobolli” viene impiegata in sole due situazioni a proposito dei costi di stampa, rimasti a 4 milioni di euro come nel 2021. Citato invece quattro volte il termine “filatelia”: per il premio alla campagna 2021 “Grandi storie, piccolo spazio”, gli aspetti marcofili riferiti al “Mese dell’educazione finanziaria”, i ricavi scesi nei dodici mesi da 8 a 7 milioni (continua).