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quotidiano online
dir. resp. Fabio Bonacina
Siamo lieti di inviarle le notizie diffuse nell'ultima settimana da "Vaccari news", il primo quotidiano on-line di posta, filatelia e collezionismo.
Se desidera conoscerle in tempo reale, in qualsiasi momento può visitare la pagina www.vaccarinews.it, dove può trovare gratuitamente anche:
  • i programmi aggiornati di Italia, San Marino, Vaticano e Smom;
  • l'archivio di tutte le informazioni che abbiamo diffuso nel tempo (è possibile fare ricerche sia in ordine cronologico, sia per parola chiave, sia per area);
  • i comunicati diramati alla stampa;
  • l'elenco dei prossimi appuntamenti (mostre ed eventi).
Buona lettura
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Con www.storia-postale.it valorizzati i documenti
22 Ott 2010 02:44 - NOTIZIE DA VACCARI
La nuova area di vendita a prezzo netto riguarda lettere, buste, frammenti e annullamenti. Già 450 le offerte, disponibili solo on-line e aggiornate continuamente
Il logo “Sp” caratterizza l’area “Storia postale”
Il logo “Sp” caratterizza l’area “Storia postale”

Una diversa organizzazione delle sezioni, in modo tale da agevolare sia chi cerca solo i francobolli nuovi ed usati, sia quanti puntano a lettere, buste, frammenti e annullamenti. E, soprattutto, una netta implementazione di questo secondo gruppo, che non a caso ora gode di uno spazio specifico.

È “Storia postale” (raggiungibile direttamente all’indirizzo www.storia-postale.it) l’ultima novità di Vaccari srl: un’area in cui è possibile trovare il materiale ancora sul proprio supporto. “Si tratta -spiega il presidente dell’azienda, Paolo Vaccari- di una vetrina, disponibile solo on-line attraverso il nostro sito, con documenti a prezzo netto e decisamente interessanti. Iniziamo con 450 offerte, tenendo presente che saranno aggiornate in base alle disponibilità”.

Dagli Antichi Stati Italiani alla Repubblica, “Storia postale” raccoglie un’ampia panoramica del Regno d’Italia (160 gli oggetti ora disponibili, con affrancature anche miste di un certo pregio). Cui bisogna aggiungere Occupazioni e posta militare della Prima e della Seconda guerra mondiale, nonché Eritrea, Etiopia, Libia e Somalia. “Già nelle prossime settimane -è la promessa- verranno aggiunte ulteriori proposte relative a Modena, Parma, Pontificio, Sardegna, ancora Colonie e posta militare. Intanto, al nostro stand di «Romafil» (A1-A2), la manifestazione in calendario dal 29 al 31 ottobre, saranno visibili altri duecento pezzi simili, non ancora inseriti nel database”.

La nuova linea si affianca alla sezione “Classici e rarità”, ai listini di Antichi Stati, Regno, Repubblica, Colonie ed alle oltre 750 offerte riguardanti anche l’estero.

“A proposito di «Romafil» -conclude Paolo Vaccari- si potranno ritirare, senza costi aggiuntivi, libri e altro materiale particolare, a condizione che ci si avvisi possibilmente entro lunedì 25”.

Attraverso il web il materiale che Vaccari srl ha selezionato
Attraverso il web il materiale che Vaccari srl ha selezionato
L’accesso diretto
La pubblicità che sta caratterizzando la nuova sezione (pdf)
           


Gentilini, e il trenino raddoppia
21 Ott 2010 22:53 - EMISSIONI ITALIA
Il 29 ottobre il francobollo natalizio con il giocattolo e il 31 quello che lo vede nel logo della società specializzata in prodotti alimentari da forno
La scatola e la cartolina d'antan si associano ai biscotti
La scatola e la cartolina d'antan si associano ai biscotti

In centovent’anni -perché è stato fondato a Roma nel 1890 dal bolognese Pietro Gentilini- il piccolo laboratorio artigianale di pane e biscotti è divenuta un’azienda affermata nel panorama nazionale e internazionale. Grazie alla passione e alla continua ricerca della qualità mostrate dalla famiglia. Lo testimoniano la versione dell’oswego, italianizzato in osvego, cui nel tempo si sono aggiunti biscotti da dessert, novellini, fette biscottate, frollini, panettone e la pizza di Pasqua.

Passione e ricerca della qualità meritevoli di un francobollo, inserito nella serie “Made in Italy” ed atteso il 31 ottobre, ultimo giorno di “Romafil”.

Stampato in quattro milioni di copie, comprende una scatola in latta di biscotti e alcuni prodotti realizzati dalla fabbrica; sulla destra si aggiunge una cartolina promozionale dallo stile antico, con le immagini dei negozi, le medaglie d’oro ottenute e il logo aziendale rappresentato dal trenino (uno paragonabile compare pure sul 65 centesimi natalizio, che vedrà la luce due giorni prima).

Anche in questo caso, il manuale del primo giorno sarà in uso al Roma Eur -quindi al salone organizzato presso il palazzo dei Congressi da Poste italiane- mentre il bollettino abbinato è dovuto al presidente della società, che dopo tutto questo tempo vede ancora al vertice un Gentilini, Paolo.

Il 6 luglio scorso l'ingresso ufficiale del francobollo nel programma dentellato 2010
Il trenino della serie natalizia
Il sito dell'azienda
           


Editoria: i ministri firmano il decreto
21 Ott 2010 19:56 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Paolo Romani e Giulio Tremonti sbloccano la vicenda delle tariffe che si trascinava dall’1 aprile
Per palazzo Chigi la delicata questione è chiusa
Per palazzo Chigi la delicata questione è chiusa

“Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, hanno firmato oggi il decreto che ridefinisce le tariffe postali per la spedizione dei prodotti editoriali”. Iniziata così il comunicato diffuso da palazzo Chigi, che dovrebbe porre termine ad una lunga vicenda iniziata l’1 aprile scorso, quando, all’improvviso, era stato abolito il regime agevolato precedente.

Il provvedimento aveva ricevuto già nelle scorse settimane il parere positivo del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’editoria, Paolo Bonaiuti. Le nuove tariffe saranno applicabili, secondo quanto stabilito, retroattivamente dall’1 settembre.

“Giunge così a conclusione -è il commento dell’Esecutivo- la delicata questione delle tariffe postali per l’editoria dopo l’accordo che era stato raggiunto qualche tempo fa tra le associazioni degli editori, in particolare la Fieg, Federazione italiana editori giornali, l’Uspi, Unione stampa periodica italiana, l’Anes, Associazione nazionale editoria specializzata, la File, Federazione italiana liberi editori, la Fisc, Federazione italiana stampa cattolica, e Poste italiane”.

Il disposto, che sarà pubblicato sulla “Gazzetta ufficiale”, “consentirà di ottenere tariffe postali compatibili sia con le esigenze degli editori sia con i vincoli generali di bilancio pubblico”.

Il decreto operativo dall'1 aprile
L'accordo, raggiunto prima dell'estate e giudicato dalla Fieg “il minore dei mali possibili”
La situazione a metà settembre
           


Zone di montagna penalizzate. Anche in Emilia-Romagna
21 Ott 2010 15:56 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Sottoposto alla Giunta regionale il problema sollevato dal consigliere Fabio Filippi
Il consigliere regionale Fabio Filippi
Il consigliere regionale Fabio Filippi

Zone di montagna sempre più penalizzate. A sostenerlo, in una interpellanza presentata alla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, è il consigliere Fabio Filippi (Pdl).

Il caso più recente riguarda l’ufficio postale di Paullo (Reggio Emilia), “chiuso da oltre un mese”. Ma in realtà “tutta la montagna è interessata dal dilagante disservizio: a Rondinara, Marola, Gazzano gli uffici sono attivi pochi giorni al mese, frequentemente non viene rispettata la regola dell’apertura a giorni alterni, come stabilito dalle Poste centrali. Persino in un capoluogo importante come Ramiseto il servizio resta chiuso due giorni alla settimana. Le prestazioni sono state ridimensionate anche a Quara e Cavola, mentre a San Giovanni di Querciola gli uffici sono stati addirittura chiusi”.

“Sono anni -prosegue- che esiste questo problema, che più volte ho portato all’attenzione della Giunta, ma alle promesse non sono mai seguiti i fatti. Problema che interessa zone sempre più vaste. A pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini ed in particolare le fasce più deboli, per le quali il trovarsi senza un servizio come quello postale diventa particolarmente gravoso. Molte persone, come ad esempio gli anziani che vivono soli, sono spesso impossibilitate a spostarsi ed è per loro un disagio enorme privarsi di un servizio di cui hanno sempre goduto. A fronte di tutti i problemi che i cittadini contribuenti devono affrontare e della responsabilità che una Pubblica amministrazione ha nei loro confronti, chiedo alla Giunta di sapere il quadro preciso della situazione, il perché di queste interruzioni e come intenda intervenire per tutelare gli utenti. I cittadini sono stanchi di promesse non mantenute, pretendono che vengano ripristinati al più presto i servizi attualmente sospesi”.

I problemi non hanno confini
           


In... biancheria da un secolo e mezzo
21 Ott 2010 14:22 - EMISSIONI ITALIA
Il francobollo ricorda i centocinquant’anni della Frette, sede a Monza e mercato mondiale. Incentivi: sbloccati i fondi
Il 60 centesimi richiama l’attività ed il logo della Frette
Il 60 centesimi richiama l’attività ed il logo della Frette

Centocinquant’anni di presenza sul mercato meritano un francobollo da 60 centesimi, inserito nella serie “Made in Italy”. Anche se ormai l’azienda, con sede a Monza e negozio in foro Buonaparte a Milano, è proiettata verso il mercato internazionale, soprattutto quello statunitense.

È la Frette, fornitrice in particolare di biancheria che “ha impreziosito hotel di lusso e le residenze pubbliche e private più prestigiose in Italia e all’estero, così come case reali, ambasciate e residenze governative”.

L’omaggio dentellato è una delle voci integrate nel programma strada facendo; avrà il battesimo durante “Romafil”, esattamente venerdì 29 ottobre. Ecco perché l’annullo fdc fa riferimento all’ufficio postale di Roma Eur e non, come sarebbe stato più logico, a quello in una delle due città lombarde.

Tirato in quattro milioni di pezzi, l’esemplare riproduce un particolare del tessuto prodotto dalla ditta con la tecnica introdotta nell’Ottocento e chiamata “jacquard”. In evidenza figura la lettera “F”, a richiamare il logo della società.

La compilazione del bollettino illustrativo è stata affidata all’amministratore delegato, Jeff Hansen.

A proposito di esportazioni, oggi il ministro allo Sviluppo economico, Paolo Romani, ha firmato il decreto con cui sono state riassegnate le risorse ancora disponibili per il sostegno della domanda finalizzata ad obiettivi di efficienza energetica, eco compatibilità e miglioramento della sicurezza sul lavoro. La rimodulazione è stata effettuata sulla base delle prenotazioni dei contributi, per i dieci settori incentivati, registrate da Poste italiane, la società che gestisce le procedure amministrative, il call center e il sistema informatico dell’operazione. Le risorse avanzate, pari a 110 milioni, confluiranno in un fondo unico cui dal 3 novembre potranno attingere tutti gli ambiti, indipendentemente dai risultati precedenti.

L'inserimento nel programma del francobollo
La società
Gli incentivi governativi e il supporto di Poste italiane
           




A tavola per il Risorgimento
21 Ott 2010 11:46 - NOTIZIE DALL'ITALIA
L’annullo impiegato a Torino da oggi a lunedì per promuovere il “Salone del gusto” richiama inaspettatamente il centocinquantesimo
Cibo e Risorgimento insieme
Cibo e Risorgimento insieme

L’Unità d’Italia? Si fa anche in cucina. È quello che parrebbe sottolineare l’annullo impiegato da oggi a lunedì 25 ottobre a Torino presso il Lingotto, volto a promuovere il “Salone del gusto”. Sul bollo, infatti, la manifestazione -dedicata (ma non solo, come testimonia il denso programma di 41 pagine!) alle eccellenze enogastronomiche dell’Emilia-Romagna- viene inserita nell’ambito delle iniziative che stanno portando al centocinquantesimo.

L’appuntamento, giunta alla sua ottava tappa, “consacra in maniera compiuta la propria vocazione internazionale e si afferma come un momento centrale nel calendario di chiunque al mondo abbia a cuore il cibo”. Insieme a “Terra madre”, due parti inscindibili e interconnesse che dialogano fittamente tra di loro, “è forse l’unico luogo al mondo dove contadini e artigiani, il mondo della cultura accademica e i cuochi, grandi cultori dell’enogastronomia e «semplici» neofiti si possono incontrare”.

Per una volta, quindi, anche la ricorrenza storica abbandona i temi classici, quali potrebbero essere le figure e le gesta dei vari Cavour, Garibaldi, Mazzini e Savoia che figurano, ad esempio, nei numerosissimi annulli già impiegati negli ultimi mesi e che ragionevolmente giungeranno nei prossimi. Ma, è facile immaginarlo, le occasioni per rimanere stupefatti dei collegamenti tra 1861, attualità ed altri temi non mancheranno...

Il “Salone del gusto”
           


Le Nazioni Unite ricordano i popoli indigeni
21 Ott 2010 07:14 - DALL'ESTERO
La serie, simile come impostazione a quella uscita l’anno scorso, sarà disponibile da oggi. È un indiretto richiamo alla “Dichiarazione dei diritti” adottata tre anni fa

Sono gli eredi e i praticanti di culture uniche e di modi unici di relazionarsi con le altre persone e con l’ambiente. Hanno mantenuto caratteristiche sociali, culturali, economiche e politiche distinte da quelle delle società dominanti in cui vivono. Nonostante le differenze, i vari gruppi condividono i problemi relativi alla protezione dei diritti come popoli distinti.

Sono i popoli indigeni, oltre 370 milioni di persone che soffrono la mancanza di sistemi sanitari di base, l’accesso limitato all’istruzione, la perdita di controllo sui terreni, le discriminazioni, l’assimilazione forzata, la povertà estrema, la rimozione, la violazione dei diritti umani, l’emarginazione economica e sociale.

Il tema verrà sollevato oggi dall’Amministrazione postale dell’Onu, indiretto richiamo alla “Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni”, redatta e discussa per più di vent’anni e alla fine adottata dall’Assemblea generale il 13 settembre 2007. Si tratta di ben diciotto francobolli (sei da 44 centesimi Usa, sei da 1,30 franchi svizzeri e sei da 0,65 euro), dedicati ad altrettanti volti richiamanti appena otto dei novanta Paesi potenzialmente coinvolti: Australia, Brunei, Malaysia, Namibia, Papua Nuova Guinea, Polinesia Francese, Tanzania e Thailandia. I ritratti sono dovuti a Stephen Bennett, pittore di New York che gira il mondo “per condividere le sue esperienze della diversità della vita umana”.

L’argomento era stato affrontato già l’8 ottobre 2009 con una serie analoga, realizzata dal medesimo artista.

Il minifoglio con i sei francobolli espressi in dollari Usa; gli altri due contengono gli esemplari in franchi svizzeri e in euro
Il minifoglio con i sei francobolli espressi in dollari Usa; gli altri due contengono gli esemplari in franchi svizzeri e in euro
La serie dell'anno scorso
La “Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni” (versione pdf in italiano)
           




Datini ancora attuale. Sei secoli dopo dalla morte
20 Ott 2010 23:28 - EMISSIONI ITALIA
Al ricordo dell’antico mercante pratese contribuisce la cartolina postale che l’Italia gli ha dedicato

La statua nella piazza principale, la lastra tombale decorata (seppure ormai poco leggibile), la casa che ancora ospita il suo immenso patrimonio cartaceo custodito dall’Archivio di stato, la Fondazione -cioè la Casa pia dei ceppi onlus- che ha ereditato quello economico. E poi, già tra i partner della giornata, la Fondazione istituto internazionale di storia economica e l’Istituto professionale che portano il suo nome. Nonostante i sei secoli trascorsi dalla morte, Francesco di Marco Datini resta un punto di riferimento, e questa mattina si è aggiunta la cartolina postale da 60 centesimi che l’Italia gli ha dedicato.

“Francesco di Marco Datini -scrive il soprintendente archivistico per la Toscana, Diana Toccafondi, nel bollettino illustrativo- rappresenta, nella storia della città di Prato, un riferimento obbligato: vissuto tra il 1335 e il 1410, egli incarna a tutti gli effetti la figura del mercante medievale, nei suoi aspetti economici, politici, ma anche individuali e privati. Figlio di un taverniere, reso precocemente orfano di entrambi i genitori dalla peste del 1348, dopo un apprendistato nelle botteghe fiorentine per imparare l’arte della mercatura, nel 1350 -appena giovinetto- si trasferisce ad Avignone, allora sede papale e meta di mercanti in cerca di occasioni di arricchimento. Nella città provenzale, in cui rimarrà per più di trent’anni, il giovane Francesco affina i suoi strumenti e costruisce la sua fortuna. Commerci diversificati, affari in proprio e in società (la medievale «compagnia»), contribuiscono a farne un facoltoso mercante”. Il rientro a Prato coincide con un forte sviluppo degli affari. Alla compagnia di Avignone, affidata ad un socio, si aggiungono quelle di Pisa, Firenze, Prato e, più tardi, di Genova, Barcellona, Valenza e Maiorca: “aziende collegate tra loro in un vero e proprio «sistema», di cui Datini è il manager”.

Un complesso di elementi che oggi ha indotto l’assessore alla scuola della Provincia, Ambra Giorgi, a definirlo -nel corso della cerimonia di battesimo dell’intero postale, ospitata all’Istituto professionale- “il nostro concittadino più importante nel mondo”.

“Un uomo nuovo -ha aggiunto il segretario generale della Fondazione istituto internazionale di storia economica, Giampiero Nigro- che ha vissuto un momento di grande cambiamento ed aveva una forte propensione all’innovazione”.

Nel suo contributo, il giornalista Marco Ferri ha mostrato in che modo si presentava tre secoli fa la tomba del Datini, grazie ad un disegno conservato all’Accademia di scienze e lettere “La colombaria” di Firenze. Come adesso, la lastra di pietra era collocata nel pavimento della chiesa intitolata a san Francesco, ma allora risultava leggibile, sia nel disegno, sia nei testi di accompagnamento.

Più tecnici i due interventi successivi: se il direttore della filiale di Prato di Poste italiane, Luigi Baldini, ha proposto un rapido excursus sul servizio postale dall’Ottocento, il vicedirettore dell’Istituto di studi storici postali, Bruno Crevato-Selvaggi, ha ricostruito -anche grazie alla sua carica di membro della Consulta per l’emissione di cartevalori postali e la filatelia- il percorso effettuato per arrivare all’emissione. Ricordando che l’Issp, insieme alla scuola, aveva organizzato il concorso di idee fra gli studenti per individuare il soggetto migliore da suggerire per la cartolina. Anche se poi il dicastero ha preferito utilizzare il dipinto concepito nel 1588 da Ludovico Buti.

Gli studenti, infine, hanno illustrato l’esito del loro stage in Tunisia per fare scambi di esperienze a carattere turistico, alberghiero e culinario; al rinfresco hanno proposto, fra l’altro, due piatti particolari: gli stuzzichini di pasta sfoglia “petit fleur del Datini” e i biscottini “contratto di cambio all’arancia”.

Il tavolo dei relatori: da sinistra, il vicedirettore dell'Istituto di studi storici postali Bruno Crevato-Selvaggi, il giornalista Marco Ferri, il segretario generale della Fondazione istituto internazionale di storia economica “Francesco Datini” Giampiero Nigro, il dirigente dell'Istituto professionale “Francesco Datini” Roberto Paganelli, l'assessore alla scuola della Provincia di Prato Ambra Giorgi, il direttore della filiale cittadina di Poste italiane Luigi Baldini. Sotto, una parte della mostra con i bozzetti dei ragazzi per la carta valore
Il tavolo dei relatori: da sinistra, il vicedirettore dell'Istituto di studi storici postali Bruno Crevato-Selvaggi, il giornalista Marco Ferri, il segretario generale della Fondazione istituto internazionale di storia economica “Francesco Datini” Giampiero Nigro, il dirigente dell'Istituto professionale “Francesco Datini” Roberto Paganelli, l'assessore alla scuola della Provincia di Prato Ambra Giorgi, il direttore della filiale cittadina di Poste italiane Luigi Baldini. Sotto, una parte della mostra con i bozzetti dei ragazzi per la carta valore
I dettagli tecnici e l'immagine della cartolina
L'esito del concorso organizzato all'inizio dell'anno
           


Con gli auguri ideale omaggio ad Alessandro Rossi
20 Ott 2010 14:50 - EMISSIONI ITALIA
Il fondatore della Rivarossi scomparso quattro giorni fa virtualmente richiamato dal 65 centesimi natalizio. Uscirà insieme allo 0,60 euro con il dipinto di Botticelli l’“Adorazione dei magi”

A quattro giorni dalla scomparsa di Alessandro Rossi, di fatto l’inventore della mitica azienda di trenini Rivarossi, uno dei principali balocchi di Natale arriva in formato dentello. Associato a neve ed abeti, sarà protagonista del 65 centesimi augurale, il soggetto laico che questa volta ha abbandonato il solito repertorio di alberi e stelline.

È atteso per il 29 ottobre insieme allo 0,60 euro, questo ad approccio tra il religioso e l’artistico. Offre -ma già si sapeva- il dipinto “Adorazione dei magi” di Botticelli, realizzato intorno al 1475 ed oggi custodito agli Uffizi.

Al contrario dell’anno scorso, nessuno dei due francobolli è autoadesivo. La tiratura è pari a quattro milioni di serie, con sottolineatura marcofila allo sportello filatelico di Roma Eur; è la sede competente per il palazzo dei Congressi, dove tra il 29 ed il 31 ottobre si svolgerà “Romafil”. Il bollettino illustrativo è dovuto alla soprintendente speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale di Firenze Cristina Acidini.

La scelta di Alessandro Filipepi, vero nome del Botticelli, è giustificata dal fatto che nel 2010 si ricorda il mezzo millennio dalla sua morte; non a caso, è stato citato il 5 marzo dal Vaticano con tre esemplari da 0,60, 0,85 e 1,45 euro, il 20 aprile dallo Smom con il pro Haiti da 0,60+1,00 euro e il 26 luglio da San Marino con l’1,00 euro inserito nella serie “Maestri dell’arte”.

I due francobolli che l'Italia dedica ai prossimi invii augurali
I due francobolli che l'Italia dedica ai prossimi invii augurali
I primi dettagli sull'emissione; era il 7 settembre
L'opera di Botticelli presentata dal Polo museale di Firenze
Il Natale tricolore del 2009
           




Da Man e Singapore giungono neve e feste
20 Ott 2010 06:15 - DALL'ESTERO
Le amministrazioni postali si stanno predisponendo per le ricorrenze di fine anno. E gli Usa propongono finalmente Melozzo
Uno dei francobolli annunciati da Man
Uno dei francobolli annunciati da Man

C’è aria di festa tra le amministrazioni postali, che ormai si stanno predisponendo per la fine dell’anno. Restando sotto le Alpi, San Marino ha già emesso la propria sottolineatura augurale il 5 ottobre, l’Italia arriverà il 29 mentre il turno dello Smom e probabilmente del Vaticano toccherà il 15 novembre.

Ma anche nel resto del pianeta le cose si stanno muovendo. Oggi, ad esempio, debuttano due serie che si fanno notare. Man vara sei francobolli (35, 36, 60, 88, 97 e 146 pence i nominali) intitolati “Let it snow”, riguardanti altrettanti panorami imbiancati dalla neve, frutto di un concorso che ha coinvolto i fotografi del posto.

A 360 gradi la serie di Singapore, otto esemplari a due nominali differenti (prima classe interna e 0,55 dollari locali) che citano il Capodanno cinese, il Natale, la Festa delle luci cara a indù e sikh e l’Hari raya aidilfitri, cioè la più importante ricorrenza musulmana celebrata nel piccolo Paese asiatico. Mentre per i collezionisti è stata predisposta la serie in fogli (3,24 dollari) e in foglietto (in questo caso i nominali sono da 0,55 e 1,10 dollari, e il blocco è venduto a 10,80 sul posto e a 10,10 oltre confine), gli utenti hanno a disposizione i pratici carnet da dieci pezzi uguali (2,40).

Domani sarà il turno degli Stati Uniti, pronti ad uscire con il dipinto “Un angelo che suona il liuto” di Melozzo da Forlì, già ipotizzato per il 2009 a 42 centesimi ma rinviato ed ora cresciuto a 44. Cui si aggiungono i quattro esemplari “Forever” con i sempreverdi, in vendita unitaria alla stessa cifra.

Il foglietto con l'intera serie di Singapore
Il foglietto con l'intera serie di Singapore
L'emissione natalizia di San Marino: è uscita il 5 ottobre
Il dentello statunitense con l'opera di Melozzo da Forlì ipotizzato per il 2009…
…e la serie con i sempreverdi a validità permanente
           


Pietro Annigoni rappresenta se stesso
20 Ott 2010 00:44 - EMISSIONI ITALIA
Confermate le supposizioni di settimana scorsa: il francobollo dedicato all’artista offre l’autoritratto realizzato nel 1946
L'autoritratto; risale al 1946
L'autoritratto; risale al 1946

Le ipotesi sono state convalidate: il francobollo che dal 27 ottobre, cioè dal giorno dell’emissione, renderà omaggio al pittore delle regine Pietro Annigoni (i filatelisti lo ricordano soprattutto per l’immagine di Elisabetta II, impiegata negli anni Sessanta sulle produzioni dentellate di diversi Paesi collegati a Londra) offre l’autoritratto giovanile risalente al 1946. Autoritratto oggi conservato a Firenze presso il Museo nazionale che porta il suo nome e che lo impiega praticamente come proprio simbolo.

Una realtà, quella dell’allestimento, voluta dall’Ente Cassa di risparmio di Firenze e ospitata a villa Bardini; raccoglie una selezione di opere di varia epoca, tecnica e soggetto appartenute al pittore e della sua famiglia. Sono “esempi di un’attività lunga e proficua che rivestono un particolare significato in relazione alla loro provenienza, e che vengono a costituire il nucleo esemplare di futuri possibili accrescimenti museali, atti a ulteriormente testimoniare l’importanza di quello che fu certamente uno degli artisti più singolari del secolo appena trascorso, la cui immediatezza nel proporsi allo spettatore con un linguaggio rispettoso dei canoni comunicativi tradizionali non deve trarre in inganno riguardo la complessità intellettuale sottesa a questa sua scelta espressiva, e dunque alla non univoca chiave di lettura dell’opera”.

La carta valore, inserita nella serie “Il patrimonio artistico e culturale italiano”, è tirata in quattro milioni di copie; sarà venduta a 60 centesimi ed obliterata con gli annulli fdc allo spazio filatelia di Milano, la metropoli che gli diedi i natali un secolo fa, il 7 giugno 1910, e allo sportello filatelico del Firenze Vr, città in cui morì il 28 ottobre 1988. Il bollettino illustrativo porta la firma del presidente dello stesso Ente, Michele Gremigni, e del sindaco fiorentino Matteo Renzi.

Le ipotesi di sei giorni fa
Il ritratto di Elisabetta II
La presentazione del Museo “Pietro Annigoni” e la biografia (file pdf)
           




Alessandria cede il passo a Sabbioneta
19 Ott 2010 22:24 - APPUNTAMENTI
Troppe le partecipazioni prenotate, quindi l’ultima semifinale del Campionato cadetti cambia sede
Sabbioneta è stata ricordata il 30 marzo 1990 con questo francobollo
Sabbioneta è stata ricordata il 30 marzo 1990 con questo francobollo

Davvero troppe le collezioni che sono state candidate rispetto agli spazi che il Circolo filatelico numismatico Alessandria avrebbe potuto impiegare. Da qui la scelta della Federazione fra le società filateliche italiane di spostare l’ultima semifinale del Campionato cadetti edizione 2010. Lasciando la città piemontese -nonostante sia stata citata dalla cartolina postale uscita il 5 giugno scorso- per orientarsi sul palazzo Ducale di Sabbioneta, grazie alla disponibilità del Circolo filatelico numismatico mantovano.

L’appuntamento rimane fissato per il 20 ed il 21 novembre, quando nei quadri finiranno cinquantatré titoli.

Secondo i calcoli della Fsfi, il numero complessivo degli studi posti in gara quest’anno per il Campionato giunge a 132. “Bisogna risalire all’edizione del 2002 per trovare una partecipazione così numerosa, all’epoca favorita però dal gran numero di selezioni” (dodici, a fronte delle quattro attuali). Oltre trenta, oggi, i circoli partecipanti con squadre o singoli collezionisti.

Il cambio di sede non ferma il sodalizio di Alessandria, che proporrà ugualmente una manifestazione. Secondo gli attuali progetti del presidente, Guido Amelotti, si svilupperà tra il 13 ed il 21 novembre nella sede espositiva cittadina di via Wagner 38/d.

La candidatura di Alessandria, citata anche nella cartolina uscita il 5 giugno
La terza semifinale: si è svolta a Noale tra l’8 e il 10 ottobre
Gli espositori alla manifestazione nel Mantovano (file pdf)
           


Inaugurato il nuovo Venezia Centro
19 Ott 2010 16:42 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Domani l’apertura al pubblico della ritrovata sede a palazzo Giustinian Faccanon, che già ospitò il servizio fra il 1872 e il 1898
Passato che ritorna: l'indicazione presente all'esterno dell'edificio
Passato che ritorna: l'indicazione presente all'esterno dell'edificio

Mentre questa sera a Milano si venderà un Canaletto postale ambientato sul canal Grande (news precedente), la Venezia odierna registra un giro di boa significativo. È stata inaugurata oggi -con tanto di bollatura marcofila- la sede delle Poste centrali cittadine, posizionata a palazzo Giustinian Faccanon (calle San Salvador 5016) e in grado di sostituire la precedente, situata al fondaco dei Tedeschi.

Nove gli sportelli messi a disposizione degli utenti (cinque di bancoposta, due per i servizi postali -nei quali è comunque possibile effettuare il pagamento dei bollettini di conto corrente ed alcune operazioni affini- un Posteimpresa ed uno per la filatelia), cui si aggiungono tre sale consulenza, due postamat e, per la prima volta, il sistema di prenotazione delle operazioni.

Gli aspetti tecnici sono quelli che caratterizzano gli ultimi rifacimenti di Poste italiane, e una particolare attenzione è stata riservata alle misure contro rapine e furti, impiegando i dispensatori di denaro a tempo, le telecamere, le blindature esterne di nuova concezione, le porte di sicurezza. Senza dimenticare, ed è un altro capitolo ricorrente, l’abbattimento delle barriere architettoniche: accesso facilitato, percorso in rilievo, sportello con il piano di lavoro più basso.

La sede sarà aperta al pubblico da domani, nell’orario 8.30-18.30 (sabato chiusura alle 13). Trentotto i dipendenti, guidati da Giuseppe Bognolo; in base all’attività precedente, effettuerà statisticamente 1.250 operazioni al giorno. Le pensioni accreditate sono 711, cui se ne aggiungono altre 728 pagate in contanti.

A dirla tutta, per l’arrivo nell’edificio si tratta di un ritorno, come testimonia la scritta presente all’esterno, in parte rovinata dal tempo “Buca per le lettere... stampe”. In base alle ricerche, infatti, l’edificio, che risale al tardo Quattrocento, ha già ospitato il servizio tra il 1872 e il 1898, avvalendosi del rapido accesso all’acqua attraverso il canale della Fava. “Senza che un ufficio sia a ridosso dell’altro”, scriveva il quotidiano veneziano “Il tempo” ai primi d’agosto del 1872, “li trovate al primo piano e vicini, dall’affrancazione dei bolli all’emissione dei vaglia. Nel piano superiore sono i locali per la direzione. Le stanze sono spaziose ed hanno bellissima luce”.

“Finisce -è il commento del sindaco, Giorgio Orsoni- il tormentone sul destino delle Poste a Venezia. Chi diceva che in questa città anche le Poste se ne stavano andando creando un altro vuoto di servizi, oggi si dovrà ricredere. Poste italiane ha trovato forse la migliore delle soluzioni: una prestigiosa sede a pochi passi da quella storica del fondaco dei Tedeschi che servirà Venezia con tutta la modernità e l'efficienza imposte dai tempi”.

Il taglio del nastro: da sinistra, il consigliere di Poste (visibile solo in parte) Mauro Michielon, il sindaco Giorgio Orsoni, il direttore dell'ufficio Giuseppe Bognolo e la direttrice della filiale di Venezia Consiglia Chiacchio. A destra, foto ricordo con i dipendenti
Il taglio del nastro: da sinistra, il consigliere di Poste (visibile solo in parte) Mauro Michielon, il sindaco Giorgio Orsoni, il direttore dell'ufficio Giuseppe Bognolo e la direttrice della filiale di Venezia Consiglia Chiacchio. A destra, foto ricordo con i dipendenti
Il dipinto di Canaletto
Dieci giorni fa la chiusura del fondaco dei Tedeschi per il trasloco
L'annuncio del 2009
           




Sul mercato un Canaletto postale
19 Ott 2010 11:09 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Ritrae il canal Grande di Venezia con, sulla sinistra, la corriera che collegava la città a Padova. La vendita questa sera a Milano

Il titolo esatto è “Venezia, veduta del canal Grande da Santa Croce verso gli Scalzi”, ed è un olio su tela di centimetri 47x78, realizzato tra il 1735 e il 1742, più probabilmente entro il 1738. Risulta in coppia con un altro (“Venezia, veduta di campo San Geremia”), entrambi dovuti a quel Giovanni Antonio Canal meglio conosciuto come Canaletto (1697-1768). Oggi sarà, nella sessione che comincia alle 19.30, messo in vendita a Milano da Sotheby’s ed offre un richiamo postale.

È la barca corriera che collegava Padova con la Dominante, tirata da un “remurchio”, cioè dal natante con i vogatori. Nel dipinto è sulla sinistra, quella con a poppa la figura alata e la cabina di legno riccamente abbellita. “In precedenza -spiega l’esperto di iconografia postale Clemente Fedele- era stata tirata da cavalli lungo il Brenta. Sintetizzando, perché la tecnica di locomozione era complicata e ingegnosa”.

“Il riconoscimento si basa sul confronto delle molte immagini che ci restano di questo mezzo, celebrato anche da scrittori e da viaggiatori stranieri nei loro diari. Si trattava di un’immagine souvenir. Ci sono le celebri incisioni del Tiepolo, i dipinti al porto di Padova, il Portello, oppure alla chiusa della Mira”.

Le due opere -aggiungono dalla casa d’aste- “sono una stupefacente prova dell’abilità di Canaletto nella resa fedele e limpida” del panorama sulla laguna. “La loro altissima qualità e il perfetto stato di conservazione consentono di apprezzare in ogni passaggio l’attenzione rigorosa posta dal pittore nella resa topografica di Venezia, fornendo al tempo stesso un’interpretazione lirica della città. Grazie alla loro precisione e all’uso sapiente della luce, che scorre fluida sulle superfici dei monumenti, sugli intonaci, sui tetti, sulle vesti dei personaggi descrivendoli ad uno ad uno, fino a riflettersi sull’acqua con mille incantevoli effetti, le vedute di Canaletto divennero ben presto apprezzatissime”.

La coppia, raccolta nel lotto 219, è stimata tra i 4,5 e i 5,5 milioni di euro.

Il dipinto con la barca corriera di Padova ritratta dal Canaletto mentre giunge a Venezia
Il dipinto con la barca corriera di Padova ritratta dal Canaletto mentre giunge a Venezia
La scheda (in italiano ed inglese)
           


“Pm1004 senior”, pensato per un pubblico non giovane
19 Ott 2010 00:11 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Tra le caratteristiche del nuovo portatile di Poste mobile, tasti e display più grandi e chiamata di emergenza
L'ultimo arrivato in casa Poste mobile
L'ultimo arrivato in casa Poste mobile

È giunto sul mercato il quarto telefonino firmato Poste mobile. Battezzato “Pm1004 senior”, è stato realizzato in collaborazione con Easy project e si rivolge ad un pubblico meno giovane.

Una delle sue principali caratteristiche, infatti, è la tastiera sonora dai grandi tasti numerici e un display particolarmente leggibile, allo scopo di facilitarne l’utilizzo. Il dispositivo offre inoltre la ripetizione vocale del numero selezionato.

Pensando al target specifico, sul retro l’apparecchio ha un tasto “sos” rosso che, spostato verso il basso, aziona un allarme e, in automatico, una chiamata verso il 112 e/o verso i cinque numeri da contattare in caso di emergenza che l’utilizzatore avrà preimpostato. Gli stessi cinque destinatari riceveranno un messaggio sms.

Il cellulare prevede la funzione torcia e la radio fm, ascoltabile anche senza il supporto dell’auricolare. In più, consente la gestione di calendario, rubrica e memo per gli avvisi ricorrenti della giornata.

Dal punto di vista tecnico, è un dual band gsm da 82 grammi di peso, dotato di una batteria che permette fino a 300 minuti di conversazione e resiste fino a 300 ore in standby.

Il costo è di 79,90 euro, eventualmente associato ad una promozione (attivare entro il 30 aprile una sim richiedendo la portabilità dal precedente operatore) che restituisce 80,00 euro in traffico.

I precedenti articoli immessi sul mercato dalla società: il “Pm1001”…
…il “Pm1002” e il “Pm1003”
           




Cinque anni dopo torna la magia di Folon
18 Ott 2010 17:05 - DALL'ESTERO
L’artista belga, scomparso il 20 ottobre 2005, ricordato oggi dal suo Paese con dieci francobolli
Il supporto del francobollo automatico
Il supporto del francobollo automatico

Il Belgio, nuovamente, rende omaggio ad una delle sue glorie nazionali: Jean-Michel Folon, e questa volta lo fa con ben dieci francobolli autoadesivi raccolti in libretto da 5,90 euro. Oltre ad una vignetta per gli automatici della Amiel (tecnologia francese), che ha debuttato due giorni fa.

Sono in vendita generale da oggi, in vista dei cinque anni trascorsi dalla sua morte. Nato a Uccle, dintorni di Bruxelles, l’1 marzo 1934, è scomparso infatti nel Principato di Monaco il 20 ottobre 2005.

Ma c’è anche un altro giro di boa da sottolineare: il decimo della Fondazione che porta il suo nome e che ha organizzato una mostra a La Hulpe. Aperta fino al 31 ottobre, è incentrata anche su altri due artisti, Pierre Alechinsky e Pol Bury. Insieme a Folon, nel 1980 da Parigi, “lanciarono una «campagna di derisione» nella quale puntarono il dito, con umore e sarcasmo, alla complessità e all’assurdità delle riforme istituzionali belghe. Un soggetto -sottolinea l’operatore postale nazionale, Bpost- che non ha per nulla perso la sua attualità”.

Le cartevalori, tutte differenti, servono per il porto “1” ed offrono un saggio dei lavori lasciati: principalmente disegni, dai caratteristici e tenui colori ad acquerello, ma non mancano le sculture ed una vetrata. Questi titoli e anni di realizzazione: “Voyage dans la lune” (1980), “Pays de connaissance” (1980), “Un cri” (1970), “La mer ce grand sculpteur” (1977), “L’étranger” (1973), “Oiseau” (1989), “Pluie” (1996), “Vitrail - église de Waha” (2003), “L’aube” (1984), “Un monde” (1984).

Parte della serie, che in realtà si compone di dieci esemplari
Parte della serie, che in realtà si compone di dieci esemplari
Cinque anni fa la scomparsa di Jean-Michel Folon
La Fondazione (in francese, fiammingo ed inglese)
Sempre oggi, l'omaggio ai mestieri che stanno scomparendo
           


Per “World finance” Poste vita resta al top
18 Ott 2010 11:44 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Non c’è il due senza il tre, e la compagnia assicurativa viene proclamata ancora una volta la migliore società italiana del settore
Per la terza volta, Poste vita ottiene il riconoscimento
Per la terza volta, Poste vita ottiene il riconoscimento

Le performance registrate nell’ultimo bilancio, nonché i precedenti riconoscimenti, non sono bastati, ed ora Poste vita vince il “World finance global insurance award 2010” come migliore compagnia assicurativa italiana. È la terza volta consecutiva.

Il premio, promosso dalla rivista finanziaria internazionale “World finance”, è stato assegnato “per la capacità di fornire prodotti semplici e adeguati alle esigenze dei clienti, la volontà di ascoltare e comunicare con loro e, infine, per il bassissimo numero di reclami presentati”. La giuria era composta da membri di diversa estrazione: giornalisti economici, consulenti assicurativi, esperti istituzionali, rappresentanti di una importante compagnia di riassicurazione e di una società di rating leader del mercato.

L’azienda, appartenente al gruppo Poste italiane, opera da undici anni nel mercato vita avendo iniziato nel giugno 1999. A novembre 2000 l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo l’ha autorizzata ad intervenire anche nel ramo III delle assicurazioni e, a settembre 2006, nella vendita di prodotti assicurativi del ramo I e II danni. Grazie alla presenza in 11mila dei 14mila uffici postali, l’anno scorso ha realizzato il più alto fatturato della propria storia: i premi emessi sono risultati pari a 7.091 milioni di euro (gestione vita e danni) in crescita del 28,4% rispetto ai 5.524 milioni del 2008 e si è affermata come seconda compagnia vita in ambito nazionale, con una quota di mercato pari al 9%. La raccolta complessiva registrata finora supera i 44 miliardi di euro, a fronte di tre milioni e mezzo di polizze assicurative collocate al 31 dicembre 2009.

Nell’aprile 2010 si è aggiunta Poste assicura, che opera nei settori infortuni, salute, responsabilità civile generale, altri danni ai beni (come incendio e furto), assistenza, tutela legale e perdite pecuniarie.

Il premio ricevuto l'anno scorso
Bilancio 2009, il settore assicurativo nell'ambito generale del gruppo
           




Biodiversità - L’Onu completa la serie
18 Ott 2010 00:07 - DALL'ESTERO
La prima parte era uscita il 15 aprile. Tutto sommato poche le sottolineature finora individuate sul pianeta
Uno dei francobolli bielorussi
Uno dei francobolli bielorussi

Si completa oggi con i due tagli espressi in dollari Usa (15 e 150 centesimi) e destinati alla sede di New York la serie Onu per l’“Anno internazionale della biodiversità”. Vanno ad aggiungersi agli altri quattro, per gli uffici di Ginevra e Vienna, anticipati al 15 aprile a causa delle locali esigenze postali ed espressi in franchi svizzeri (1,60 e 1,90) ed euro (5 e 20 centesimi).

L’“Anno” -spiegano dall’Apnu- intende “incrementare la consapevolezza sull’importanza della biodiversità e le conseguenze derivanti dalla sua perdita. Facciamo tutti parte integrante della natura e il nostro destino è strettamente collegato alla biodiversità, all’immensa varietà di animali e piante, ai posti in cui vivono e agli ambienti circostanti, in tutto il mondo. Ci affidiamo a questa diversità della vita per ricevere il cibo, il carburante, le medicine e altri elementi essenziali, senza i quali non riusciremmo a vivere. Eppure, questa ricca diversità viene persa ad un tasso estremamente elevato a causa delle attività umane. Ciò ci impoverisce e indebolisce la capacità dei sistemi viventi dai quali dipendiamo di resistere alle crescenti minacce, come i cambiamenti climatici”.

Nonostante il tema, almeno finora non sono giunte molte sottolineature postali. Tra i Paesi che hanno aderito figurano: Argentina (cartolina da 1,50 pesos uscita il 17 giugno), Bielorussia (due francobolli da 300 rubli e uno da 2.400 raccolti in minifoglio del 23 aprile), Islanda (due dentelli da 90 corone in foglietto del 16 settembre), Portogallo (32, 47, 68, 80 centesimi e foglietto da 2,50 euro dell’8 marzo), Sud Africa (quattro pezzi valevoli per la lettera raccomandata del 12 marzo), Svizzera (0,85 franchi del 4 marzo) e Ungheria (80, 110, 215, 350 in fogli e 500 fiorini in foglietto del 7 maggio).

L’idea era stata sottoposta anche alla Consulta italiana per l’emissione delle cartevalori postali e la filatelia, qualificandola come “appuntamento che offre l’opportunità di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema”. Ma non se ne è fatto nulla.

I sei esemplari onusiani usciti tra il 15 aprile (i primi quattro) e quelli attesi per oggi
I sei esemplari onusiani usciti tra il 15 aprile (i primi quattro) e quelli attesi per oggi
Tra le precedenti emissioni sul tema: la sudafricana…
…e l'elvetica
L'iniziativa planetaria presentata dal Wwf
           


La Cina in... tasca
17 Ott 2010 03:09 - LIBRI E CATALOGHI
Rinnovato il catalogo prodotto dalla Japan philatelic society foundation. Intanto, Pechino stupisce con gli effetti speciali
Prodotto in Giappone, il catalogo riguarda la Cina Popolare
Prodotto in Giappone, il catalogo riguarda la Cina Popolare

Diciotto centimetri di altezza, tredici di larghezza e poco più di uno come spessore. Sono le dimensioni del catalogo 2010 dedicato alla Cina e voluto dalla Japan philatelic society foundation.

Si tratta di 344 pagine fittissime, scritte sinteticamente in giapponese ed i soli titoli tradotti in inglese, con immagini a colori in grado di dare un riferimento per quanti seguono questo effervescente Paese, capace di stupire anche dal punto di vista filatelico.

Come, tanto per citare due esempi recenti, ricordati da uno specialista di emissioni particolari, Salvatore Cucuccio, la serie “Poemi tang” del 13 settembre 2009 (quattro francobolli da 1,20 yuan, uno da 1,50 e uno da 3,00) che si caratterizza, tra l’altro, per la microscrittura e per la possibilità, attraverso un dispositivo, di ascoltare gli stessi componimenti. O quella -non ancora repertoriata- intitolata “Opera kunqu” del 12 giugno 2010: tre esemplari da 1,20 unità ognuno che permettono, grazie ad un lettore, di vedere filmati inerenti il tema.

Il mercuriale ha prezzi in yen e considera la Cina Popolare (quindi dal 1949 ad oggi), cui si aggiungono Hong Kong e Macao da quando sono state liberate dal controllo europeo, rispettivamente nel 1997 e nel 1999. In Italia è venduto a 32,00 euro.

La serie “Poemi tang”: con un apposito strumento, è possibile sentire le opere cui si riferisce, peraltro scritte -in cinese- a caratteri microscopici sui bordi del foglietto. A lato, la “Opera kunqu”, punto di partenza per assistere a filmati riguardanti l’argomento (foto Jxcn e Salvatore Cucuccio)
La serie “Poemi tang”: con un apposito strumento, è possibile sentire le opere cui si riferisce, peraltro scritte -in cinese- a caratteri microscopici sui bordi del foglietto. A lato, la “Opera kunqu”, punto di partenza per assistere a filmati riguardanti l’argomento (foto Jxcn e Salvatore Cucuccio)
La scheda del catalogo
Francobolli e filmati: l'emissione neerlandese (su Vimeo)…
…e la serie britannica
           




Audrey Hepburn da 430mila euro
16 Ott 2010 21:26 - DALL'ESTERO
Venduto il foglio con dieci francobolli dato, prima che l’emissione venisse bloccata e distrutta, all’organizzazione presieduta dal figlio

Ha trovato compratore a 430mila euro, decisamente meno della stima, che oscillava tra i 500mila ed il milione. È il foglio con dieci esemplari del francobollo da 110+50 pfennig che la Germania avrebbe voluto dedicare ad Audrey Hepburn. Avrebbe, perché le cose andarono diversamente.

Doveva far parte della serie “Pro beneficenza” uscita l’11 ottobre 2001 e incentrata sul mondo del cinema e delle sue stelle. Ma il bozzetto, in cui l’attrice figura con lungo bocchino e cappello ispirato al film “Colazione da Tiffany”, non venne apprezzato dalla Audrey Hepburn children fund (Ahcf), presieduta dal figlio Sean Hepburn Ferrer. Il messaggio era considerato inaccettabile, soprattutto per la sigaretta, ma anche per l’ombra sugli occhi, che non valorizzava una delle caratteristiche più significative della madre.

I quattordici milioni di esemplari erano già stati stampati e dovettero essere distrutti, ma alcune fughe ci furono. Già nel 2004 cominciò ad apparire il primo francobollo usato, cui ne seguì qualche altro; complessivamente gli esistenti risultano almeno cinque. E questo pomeriggio la casa d’aste tedesca Schlegel ha messo sul mercato l’intero foglio da dieci pezzi nuovi, quello che venne spedito alla Ahcf come campione.

Due terzi della somma registrata dalla vendita serviranno a finanziare le attività della stessa Fondazione, ed il resto verrà devoluto al Comitato tedesco dell’Unicef. In più si aggiungerà il ricavato della cena di gala, che si sta svolgendo questa sera.

Il foglio messo all'asta da Schlegel
Il foglio messo all'asta da Schlegel
L'Audrey Hepburn children fund (in inglese)
           


Cavellini a Brescia. Pensando al centenario
16 Ott 2010 01:23 - APPUNTAMENTI
Fino al 20 novembre la personale dell’eclettico ed ironico artista che spesso si è confrontato con il sistema postale. Originando, fra l’altro, sarcastici “francobolli”
In mostra a Brescia: “L'Italia unita”
In mostra a Brescia: “L'Italia unita”

L’Italia unita, cos’è? Già se lo domandava -in tempi decisamente non sospetti- Guglielmo Achille Cavellini (in arte Gac) ed aveva trasformato il suo pensiero in diversi “francobolli”, con tanto di Paese emittente e valore nominale. Uno di questi, risalente al 1971, è proposto a “Verso il 2014”, la mostra organizzata fino al 20 novembre a Brescia presso Spazio contemporanea (corsetto Sant’Agata 22, dal giovedì al sabato 15.30-19.30 e su appuntamento, telefono 030.375.83.70, ingresso libero).

Il ventesimo anniversario dalla scomparsa di Gac -spiegano dall’Archivio Cavellini- ha un significato speciale, “non solo per la sua condizione di cifra tonda, ma perché dà inizio ad un quadriennio che vorremmo assumesse la forma di un percorso di compimento della sua opera per arrivare al centenario nel 2014”. L’attuale allestimento ne sintetizza i presupposti offrendo, in una forma unitaria, “il suo giudizio su di un’epoca vissuta come atto di partecipazione totale”. Non è un caso se propone anche gli omaggi di altri artisti come Andy Warhol, Claudio Costa, Mario Ceroli, Wolf Vostell, Claudio Parmiggiani e Marina Abramovic. Fra cui una busta... autoincollante, “a Cavellini primo mailartista assoluto”, che porta la firma di Armando Testa.

L’“Italia unita” non è che uno dei richiami postali presenti. La carrellata continua con altre “carte valori”, ad esempio quelle appartenenti alla serie “I maestri della pittura” e dedicati al secolo dello stesso Cavellini, una cerimonia per la quale si era preparato per tempo (morì però a settantasei anni, nel 1990). E non mancano rifacimenti di esemplari usciti davvero, come lo 0,65 franchi che il 10 novembre 1961 la Francia ha dedicato ad Henri Matisse e al suo dipinto “Les nus bleus”: Cavellini lo ha riprodotto attraverso l’intarsio in legno “Omaggio a Matisse” di sette anni dopo.

I “francobolli in legno” risalgono al 1966-1968 e attraverso di questi l’artista “ricostruisce una propria personalissima collezione di celebrazioni cercando le immagini più consuete ed accattivanti della contemporaneità artistica, inserendole, con un forte senso di teatralità, in massicci intarsi in legno, per dilatarne la presenza oggettuale”. Successivamente arriva alle tele emulsionate e quanto realizzato nel passato assume sembianze mediali diverse, si smaterializza ma nello stesso tempo si storicizza attraverso la sua sostanza di icona che viene inserita nel “francobollo” celebrante il centenario dell’autore. Altro è il discorso relativo agli anni Ottanta. Ora il “francobollo” cambia pelle. “Il concetto di impaginazione, tipico del quadro tradizionale, viene esteso ad una magmatica produzione di segni, dall’Italia alla citazione pop alla trasformazione del manifesto in opera, che formano un universo pittorico” in cui il modello precedente viene sezionato e rivoltato da ogni parte.

Ma per Gac la posta era intesa a 360 gradi (e c’è ancora chi se lo ricorda allo sportello filatelico bresciano in piazza della Vittoria), tanto che fu uno degli artefici della mail art, altro richiamo presente nel percorso.

Il francobollo francese del 1961 e l'intarsio che Guglielmo Achille Cavellini ha realizzato sette anni dopo. Sotto, l'omaggio firmato da Armando Testa: una busta… autoincollante che lecca il “francobollo” con il dipinto di Gac dovuto ad Andy Warhol. Entrambe le opere sono esposte nel percorso
Il francobollo francese del 1961 e l'intarsio che Guglielmo Achille Cavellini ha realizzato sette anni dopo. Sotto, l'omaggio firmato da Armando Testa: una busta… autoincollante che lecca il “francobollo” con il dipinto di Gac dovuto ad Andy Warhol. Entrambe le opere sono esposte nel percorso
Il sito collegato allo Spazio contemporanea
           




Il “miracolo economico” visto agli sportelli
15 Ott 2010 19:42 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Troppe le richieste di chi, impiegato al Nord, voleva tornare a casa. Da qui lo “stop” alle domande di trasferimento, dirette e indirette

“Nelle sedi dell’Italia Settentrionale in genere si verifica una persistente notevole carenza di personale, tale da costituire serio ostacolo al regolare svolgimento dei servizi. Di contro, pervengono direttamente o tramite autorità e sindacati numerose domande di trasferimento dalle sedi del Nord per l’Italia Centrale e Meridionale”.

Esordisce così la circolare interna del 16 ottobre 1960, mezzo secolo fa, che legge, adattandola al settore specifico, una delle conseguenze relative al “miracolo economico”: gli intensi flussi migratori.

“Stante la inderogabile necessità di non peggiorare la situazione si rende necessario soprassedere ai trasferimenti dalle sedi predette fino a quando la situazione non sarà normalizzata. Naturalmente -prosegue la nota- saranno presi in esame solo casi di assoluta eccezionalità e determinati da motivi improrogabili e inconfutabilmente documentati”.

L’avviso è associato alle indicazioni volte a scoraggiare le forme di raccomandazione. “Si pregano gli organi in indirizzo di portare quanto sopra a conoscenza del personale, invitandolo ad astenersi dal fare pervenire al ministero, direttamente o indirettamente, richieste di trasferimento”. Anche se “i casi meritevoli di esame e rispondenti ai requisiti di cui innanzi devono essere segnalati, con la necessaria documentazione e con rapporto motivato, al servizio del personale dal quale il richiedente è amministrato”.

Già mezzo secolo fa il servizio postale si basava sul supporto di immigrati (foto: Archivio storico di Poste italiane)
Già mezzo secolo fa il servizio postale si basava sul supporto di immigrati (foto: Archivio storico di Poste italiane)
Oggi la penuria è anche al Sud, ma i motivi sono finanziari: il caso di Longobardi
           


Arte e Natale completano il 2010
15 Ott 2010 17:13 - SMOM
Tre le serie messe in programma per il 15 novembre dalle Poste magistrali

“I maestri della scultura”, “La musica nella pittura” e il “Natale”. Sono le tre voci che le Poste magistrali hanno fissato per il 15 novembre e che in linea di massima dovrebbero chiudere il 2010.

Le prime due emissioni sono articolate in due francobolli ciascuna, dai nominali pari a 2,20 e 2,50 euro. Più complessa -e più costosa- è la terza, quella per gli auguri. Propone tre esemplari da 1,40, 2,20 e 2,50 unità, associati al solito foglietto che comprende altri due dentelli, da 2,50 e 5,20.

“I maestri della scultura”, in particolare, si presenta come un nuovo percorso che potrebbe registrare in futuro ulteriori tappe. In questa il protagonista è Michelangelo Buonarroti, del quale vengono rappresentati i particolari di due statue conservate al Louvre, appartenenti al gruppo i “Prigioni”, che avrebbe dovuto adornare la tomba di papa Giulio II.

Immaginate nel 1505 e cominciate soltanto nel 1513, le opere restarono incomplete e presero la strada della Francia attraverso Roberto Strozzi. Rappresentano altrettanti uomini incatenati, dai quali emerge la forte personalità. Uno, giovane e bello, sembra abbandonarsi al sonno, forse eterno; per questo è stato soprannominato “Schiavo morente”. È citato nella carta valore da 2,20 euro. L’altro, più brutale, si fa notare per la torsione assunta dal corpo, da qui il titolo “Schiavo ribelle”; figura nel 2,50 euro.

Le serie commissionate sono dodicimila, organizzate in fogli da dodici.

I due francobolli, appartenenti alla serie “I maestri della scultura”
I due francobolli, appartenenti alla serie “I maestri della scultura”
Le opere di Michelangelo presentate dal Louvre (in francese)
           


Dal Belgio i mestieri d’antan
15 Ott 2010 13:04 - DALL'ESTERO
Cinque lavori a rischio scomparsa nell’emissione attesa per il 18 ottobre
Il nuovo logo dell'operatore postale
Il nuovo logo dell'operatore postale

La filandina, il calzolaio, la lavandaia, lo zoccolaio ed il maniscalco: sono le cinque attività che il Belgio ha inserito nell’emissione “Mestieri minacciati”. Ad ogni lavoro è dedicato un francobollo di valore “1”, mentre la confezione raccoglie due serie complete a 5,90 euro.

Il riferimento è al Musée des techniques anciennes, citato sul bordo del minifoglio. Collocato a Guldendal nelle scuderie del castello ma anche nei mulini di Tommenmolen e Liermolen, offre “una collezione impressionate e accattivante di utensili, di macchine e di mulini ad acqua, una biblioteca piena di trattati tecnici e di opere di riferimento storico, una serie di attività per le scuole”.

Le cartevalori saranno in vendita generale da lunedì 18 ottobre nei rinnovati uffici dell’operatore nazionale, che di recente ha cambiato nome, ora Bpost, e logo, al fine di sottolineare anche dal punto di vista formale i cambiamenti attesi per il prossimo 1 gennaio con il completamento della liberalizzazione. Scelta che, al tempo stesso, permette di aggirare l’obbligo del bilinguismo. La nuovo versione -ha spiegato l’amministratore delegato, Johnny Thijs- “riflette le nostre due caratteristiche di base: siamo e restiamo un’azienda postale, solidamente ancorata al nostro mercato nazionale. Peraltro porteremo un solo nome che ci distinguerà anche sul piano internazionale”.

La serie, confezionata in minifogli da dieci pezzi
La serie, confezionata in minifogli da dieci pezzi
Il sito del Museo (in francese, fiammingo ed inglese)
           



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