La scena ripresa nel foglietto del 27 dicembre per la promulgazione della Costituzione raffigura -questa è la descrizione definita al ministero dello Sviluppo economico e diffusa da Poste- il “capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, affiancato, a sinistra, dal presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e, a destra, dal presidente dell’Assemblea costituente Umberto Terracini”.
In realtà, a quell’atto del 27 dicembre 1947, vissuto a Roma presso palazzo Giustiniani e durato otto minuti tra le 17.05 e le 17.13, presenziarono altre persone. Secondo quanto scritto dal giornalista Vittorio Gorresio il 4 gennaio 1948 su “L’europeo”, furono un centinaio, ma nella saletta “erano stati ammessi soltanto i ministri, un gruppo di giornalisti e alcuni fotografi”. Almeno sette i testimoni attorno al tavolo ed inquadrati negli scatti. Alcuni sono stati “eliminati” dalla carta valore, accorciando inoltre la scrivania, solo per rendere la lettura più agevole.
Oltre al commesso ritratto sullo sfondo, da sinistra compaiono il ministro ai Lavori pubblici Umberto Tupini (secondo il cronista, non avrebbe dovuto essere così vicino allo scrittoio, ma restare con gli altri rappresentanti governativi fuori campo), Alcide De Gasperi, il funzionario di fiducia di De Nicola Francesco Cosentino (in seguito sarebbe diventato segretario generale della Camera), lo stesso capo provvisorio dello Stato, il ministro di Grazia e giustizia Giuseppe Grassi (tra i firmatari dell’atto in qualità di guardasigilli) e Terracini.