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editor Fabio Bonacina

27315 news from 8/3/2003

Introdotta una nuova procedura per evitare contatti tra portalettere e destinatario. Richiama il decreto del 4 marzo sottoscritto dal presidente del Consiglio

Quesito giunto da un lettore: ma il portalettere come fa a consegnare ad esempio una raccomandata se sono sconsigliati i rapporti troppo vicini tra persone? Sarà un semplice scarico di responsabilità come sta avvenendo davanti agli uffici postali (e non solo), dove l’eventuale contagio da coronavirus non avviene più dentro l’ambiente (poiché si entra a pochi per volta) ma già fuori (dove tutti, magari sotto la pioggia com’è avvenuto ieri in certe zone, stanno attaccati l’un altro per evitare di perdere il proprio posto)?

Alla domanda c’è una risposta precisa, già concretizzata ieri perlomeno nella “zona rossa” di Vo’ (Padova). Citando il decreto sottoscritto dal presidente del Consiglio dei ministri e datato 4 marzo, Poste italiane ha varato una procedura provvisoria riguardante la posta a firma (come raccomandate e assicurate) per così dire semplice, ovvero che non richiede particolari accorgimenti (per questo sarebbero esclusi, ad esempio, contrassegni e atti giudiziari). Di fatto, se l’addetto trova il destinatario al citofono, lo avvisa che vi è il plico, che lo infila nella sua cassetta insieme all’eventuale corriere ordinario e che firma lui in qualità di incaricato di pubblico servizio.

Tale procedura, ovviamente non prevista dai sistemi informatici aziendali, viene concretizzata dal postino stesso evocando l’“impossibilità del destinatario”: nel programma impiegato per certificare la consegna aggiunge il richiamo “Dpcm4320” (cioè decreto del presidente del Consiglio dei ministri 4 marzo 2020), lo stesso che sarebbe da annotare sull’involucro. Una citazione simile va aggiunta sull’avviso di ricevimento, nel caso ci sia.

L’interlocutore può opporsi a questo metodo, chiedendo il deposito del plico presso l’ufficio postale. Inoltre, se lui è il diretto interessato, ha facoltà di rifiutarlo respingendolo al mittente. Nel caso il fattorino non fosse ancora digitalizzato, vi è un iter cartaceo parallelo.

Aggiornamento delle ore 13.14: un lettore, Lorenzo Oliveri, ha vissuto poco fa la nuova procedura in Liguria.

Aggiornamento delle ore 16.16: Poste italiane conferma il provvedimento nel “recapito di raccomandate, assicurate e pacchi sull’intero territorio nazionale”.

Per l’emergenza cambia la modalità di consegna della posta a firma
Per l’emergenza cambia la modalità di consegna della posta a firma



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